Notiziario Uilp Emilia Romagna: il numero di dicembre si apre con l’editoriale della Segretaria generale Uilp Emilia Romagna Rosanna Benazzi:
“Il 2024 che si chiude è stato un anno ricco di eventi internazionali, di svolte e di sorprese ma ancora morti e distruzione nel mondo: continua l’aggressione da parte della Russia all’Ucraina e l’intensificarsi della guerra israeliano-palestinese a cui si è aggiunta, di recente, un’altra fonte di incertezza internazionale: la caduta del regime sanguinario del presidente siriano al-Assad . Problemi nuovi che si aggiungono ai problemi vecchi mai risolti in Medio Oriente. Il Mediterraneo è diventato una polveriera nella quale il numero dei morti sale ogni giorno (quasi tutti civili), e non si contano le devastazioni di beni, culturali e la distruzione economica, con il pericolo, per noi che assistiamo, di scivolare sempre più in una assuefazione che diventa indifferenza.
Notiziario Uilp: cosa succede in Europa
In Europa si riaccendono paure di ritorni a un passato che si pensava sepolto. Francia e Germania segnano il passo aspettando nuovi governi o nuove elezioni. In Italia, , abbiamo un Governo stabile, guidato da una leader considerata la più affidabile d’Europa ma che mostra tutte le inadempienze a cominciare dal PNRR, da una povertà in aumento, da una crescita poco sopra lo zero, dove si approvano leggi liberticide che mettono il bavaglio all’informazione. Tutti elementi che dovrebbero essere evidenti ai cittadini, ai lavoratori, ai pensionati. Ma qualcosa si muove: lo dimostrano le migliaia di uomini e donne che hanno riempito le piazze nello sciopero indetto da UIL e CGIL il 29 novembre scorso. Dimostrando che non proprio va tutto bene come la Presidente del Consiglio vuole dimostrare in giro per il mondo.
La crescita dei partiti estremisti, la fine annunciata dell’ideale europeista mettono a nudo l’inconcludenza di una politica che si è accontentata di gestire l’esistente, “galleggiando” dimenticandosi delle sofferenze, delle paure, dei bisogni dei cittadini. Cittadini sempre più esclusi dal dibattito relativo all’economia e alla globalizzazione, ma che detengono ancora l’arma più efficace per punire o premiare: il voto.”
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