Si è tenuta oggi, 9 marzo, a Modena il convegno Cgil, Cisl, Uil Modena ‘Occupazione, welfare il punto di vista delle donne per un futuro di qualità della vita’

Nel corso della riunione è intervenuta, tra le altre, la Segretaria nazionale Uilp Francesca Salvatore che ha dichiarato:
Nel nostro Paese vi sono disuguaglianze e divari che continuano a crescere e ampliarsi.
E il dibattitto di oggi che è un’occasione, piccolo contributo per riaffermare il “valore della parità”.
È l’occasione per abbattere le barriere anche culturali che ostacolano una piena e adeguata fruizione dei diritti.
Dobbiamo guardare all’approccio di genere come ad un cambio culturale e di prospettiva per rafforzare la “centralità delle donne”.
Così Francesca Salvatore – Segretaria Nazionale della UIL Pensionati concludendo i lavori del convegno “Occupazione, welfare. Il punto di vista delle donne per un futuro di qualità della vita, organizzato dai coordinamenti donne di CGIL, CISL, UIL di Modena.
Occorre costruire un welfare a misura di genere e puntare alla diffusione dei servizi di conciliazione vita tempo libero.
Pensiamo alla disabilità: durante il durante il lock down con tuti i servizi di assistenza chiusi o ad erogazione ridotta i permessi per le lavoratrici e lavoratori disabili o per assistere una persona disabile a queste persone sono stati ampliati di soli 12 giorni in due mesi e questo noi lo consideriamo un atto da Paese non civile.
Il PNRR ci consegna, tra le trasversalità, gli interventi dedicati alla disabilità ed agli anziani over 65 anni.
Non c’è dubbio, infatti, che per costruire un welfare al passo con i tempi che sia necessario avere una legge nazionale per la non autosufficienza.
In questi anni ci siamo battuti per una buona legge sulla non autosufficienza che venga finanziata con risorse pubbliche proveniente dalla fiscalità generale.
E finalmente siamo riusciti ad incardinare queste riforme nel PNRR, anche se volevamo un binario unico con la riforma per le disabilità già approvata depositata presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con quella dei servizi agli anziani non autosufficienti.
Per noi va fatta una legge quadro organica che affronti a 360 gradi il tema della non autosufficienza con un percorso legato alla condizione e non all’età.
Mi chiedo che Paese è quello in cui ancora non esiste una legge per il riconoscimento dei caregiver familiari?
Sono anni che chiediamo il pieno riconoscimento assicurativo e previdenziale del caregiver familiare e la regolarizzazione e professionalizzazione delle “assistenti familiari”, per ottenere condizioni contrattuali sociali eque e sostenibili sul long term care.
Per quanto riguarda l’emergenza sanitaria se questa ha messo in luce la forza universalistica del nostro sistema sanitario, d’altro canto la pandemia ne ha evidenziato anche le tante debolezze.
Va rilanciata e salvaguardata la forza universalistica del nostro sistema sanitario.
Pertanto va ribadito che non dovranno esserci “mai più tagli sulla salute”.
Bisogna contrastare con forza il concetto che i servizi sociosanitari vengano programmati “compatibilmente con la disponibilità delle risorse” o “ad invarianza di costi”.
E vale sempre la pena ribadirlo: non utilizzare le risorse del MES è stato un autogoal clamoroso!
E non dobbiamo dimenticare che l’accesso alle cure va garantito a tutti a prescindere dalle condizioni economiche.
E quindi non dobbiamo abbassare la guardia sulle liste di attesa.
Perché con la pandemia abbiamo “trascurato” molti malati cronici, e per i quali bisogna recuperare il tempo perduto.
Contestualmente, bisogna avviare una discussione per il superamento del patto di stabilità europeo.
E iniziative come questa di oggi sono la vetrina ideale per riportare “nell’agorà politica” i nostri temi più cari.”