Spi, Fnp, Uilp Lombardia, tramite una nota unitaria emanata oggi, 13 novembre, denunciano le modalità fortemente disomogenee nei territori lombardi per quanto riguarda l’accesso alle prenotazioni per i vaccini anti-influenzali.
“Nel pieno dell’emergenza pandemica sembra che il vaccinarsi, per gli anziani lombardi, sia un’autentica corsa ad ostacoli con l’aggiunta di una beffa: pur avendone diritto gratuitamente,  si trovano a dover affrontare dei costi non solo non previsti, ma neanche dovuti e per questo intollerabili.- dichiarano i Sindacati dei pensionati- Dopo aver consegnato ai medici di base delle dosi di vaccino ampiamente insufficienti a coprire le richieste, sono stati avviate le prenotazioni nelle ASST lombarde, ma navigando in rete ci si accorge che è particolarmente difficile e macchinoso scovare i numeri di telefono dedicati.
La situazione si presenta alquanto caotica: alcune ASST rimandano ai siti dei Comuni, altre precisano che gli over 65 possono vaccinarsi solo presso il proprio medico di base, altri chiedono di scaricare delle APP per la prenotazione, altri propongono “assistenti virtuali” per districarsi sul sito.”
“La cosa più grave e intollerabile- continuano i Sindacati dei pensionati- riguarda il Contact Center Regionale, a cui molte ASST rimandano: esso prevede un numero verde per chi chiama da rete fissa e un numero fisso per chi chiama da cellulare.
Peccato che chi ha provato a chiamare questi numeri, si è trovato ad affrontare lunghi periodi di attesa (anche di oltre un’ora) prima che un operatore rispondesse con conseguente addebito dei costi telefonici.
Perché? E’ risaputo che molti anziani, considerando le basse pensioni e le difficoltà economiche in cui versano non da oggi, hanno da tempo disattivato la linea telefonica fissa e quindi resta loro il telefono cellulare e quindi l’unica possibilità di trovarsi a pagare un costo spropositato per un servizio che dovrebbe essere loro espletato in forma gratuita.  A dir poco riprovevole.
Come sindacato dei pensionati abbiamo sottoposto questa incresciosa situazione ai vertici lombardi chiedendo di intervenire per rendere omogenee le modalità di prenotazione e per semplificare il più possibile le procedure.
Per quanto riguarda i costi telefonici che sono addebitati a chi aspetta per ore la risposta i un operatore, crediamo che la ricca Regione Lombardia, visto l’addizionale IRPEF che i cittadini pagano, si possa permettere di pagare la telefonata agli anziani lombardi.
Questa campagna vaccinale è partita male e in ritardo, ma sta incredibilmente proseguendo ancora peggio!
Sugli anziani non ricadano le conseguenze anche economiche della totale disorganizzazione di Regione Lombardia!”