Liguria Silver: online il numero di ottobre del periodico della Uil Pensionati Liguria. All’interno, un editoriale del Segretario generale Uilp Carmelo Barbagallo.
“Abbiamo tante cose da fare.” Scrive Barbagallo “La prima cosa sarà dialogare sulla nuova Legge di Bilancio. Non sarà facile, ma non ci tiriamo indietro. Sappiamo che il Governo sta facendo i conti sul costo della rivalutazione delle pensioni, ma ricordiamolo: la rivalutazione non è un regalo, è l’unico strumento che abbiamo per difendere il potere d’acquisto di milioni di pensionate e pensionati.
Liguria Silver: l’editoriale di Barbagallo
In dieci anni le pensioni hanno perso in media 10.000 euro di valore reale. E il 53% delle pensioni private è sotto i 750 euro. Sono numeri che parlano da soli. E poi, lavoro povero oggi significa pensione povera domani. Non possiamo accettarlo. Perché un Paese che si definisce civile deve garantire a chi ha lavorato una vita di vivere con dignità, non di sopravvivere contando gli spiccioli.
I pensionati devono avere potere d’acquisto non solo per sé, ma anche per le loro famiglie. Perché lo dico sempre sono il vero ammortizzatore sociale di questo Paese. Aiutano figli e nipoti, fanno da rete di sostegno economico e umano. Eppure, sembra che questo Governo, come anche i precedenti, se ne sia dimenticato.
Pensiamo alla Legge sulla non autosufficienza: una grande conquista di civiltà, arrivata dopo più di vent’anni di battaglie. Ma senza risorse adeguate rischia di diventare una riforma tradita. In Italia spendiamo l’1,4% del PIL per la non autosufficienza, contro una media europea dell’1,9%. Servirebbero almeno 9,5 miliardi in più all’anno solo per allinearci agli altri Paesi. E invece si continua a voler fare le nozze coi fichi secchi. Lo stesso vale per la sanità pubblica. Siamo ultimi nel G7 per spesa sanitaria pro capite, con il 6,3% del PIL, ben al di sotto della media europea.
Mancano 30mila medici, 70mila infermieri e 80mila OSS. E il risultato è che sei milioni di persone l’anno scorso hanno rinunciato a curarsi, di cui quattro milioni per colpa delle liste d’attesa infinite. È una vergogna. Non possiamo accettare che chi ha soldi si curi e chi non li ha rinunci a un suo diritto costituzionale. Eppure, nonostante tutto, non ci fermiamo.”
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