La quarta Commissione consiliare permanente della Regione Basilicata si è riunita, lo scorso 10 novembre per esaminare la proposta di legge, d’iniziativa di alcuni consiglieri regionali, “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni”.

L’organismo consiliare ha audito i rappresentanti sindacali Spi Cgil, Allegretti, Fnp Cisl, Zuardi e Uilp Uil, Tortorelli i quali dopo aver ringraziato i consiglieri sottoscrittori del testo normativo per aver fatto proprio il testo normativo proposto, hanno snocciolato una serie di dati sulla popolazione anziana in Basilicata. “Gli over sessantenni in Basilicata – hanno spiegato Allegretti, Zuardi e Tortorelli – rappresentano oltre il 27% della popolazione con fasce significative del 6,2% per 60-64 anni e del 4,8% per 65-69 anni ma anche del 3,6% per 80-84 anni con 4.514 tra 90-94 anni, 936 tra 95-99 anni e 133 centenari. La longevità – hanno sottolineato – va vista come una risorsa e non come un problema mentre la non autosufficienza va affrontata con misure strutturali e non emergenziali. Misure che devono essere strettamente correlate alle politiche per l’invecchiamento attivo. L’invecchiamento attivo non riguarda solo corretti stili di vita, adeguate politiche di prevenzione e diagnosi precoce, innovazione ed efficientamento dell’offerta sociosanitaria, ma anche le politiche dei redditi, fiscali e previdenziali, l’educazione permanente, le politiche delle città e abitative, le politiche sociali. Insomma tutte le politiche volte a garantire ai cittadini la possibilità di invecchiare attivi e in buona salute. E la Basilicata – hanno detto – potrebbe diventare un laboratorio per un nuovo sistema di welfare e questa proposta di legge potrebbe rappresentare, se approvata, un cambio di passo, una innovazione di civiltà per le nostre comunità. Occorre favorire lo scambio intergenerazionale culturale, educativo e professionale, in cui l’anziano contribuisce alla trasmissione di saperi e conoscenze e il giovane colma lacune tecnologiche e linguistiche”.

“Le Amministrazioni, sempre più in forma associata e in concorso con le parti sociali e con le altre istituzioni presenti sul territorio a partire dalla Regione – si legge nella relazione di accompagnamento alla proposta di legge – devono affrontare e gestire le politiche sociali e assistenziali e quelle socio sanitarie in un’ottica di programmazione coordinata e integrata sul territorio”. Con l’articolato la Regione intende valorizzare le esperienze formative, cognitive, professionali ed umane accumulate dalla persona anziana nel corso della vita, riconoscendo l’impegno in un volontariato organizzato che valorizzi la solidarietà e i rapporti intergenerazionali. Previste azioni di contrasto ai fenomeni di esclusione e di discriminazione e di sostegno alle politiche integrate a favore delle persone anziane riconoscendone il ruolo attivo nella società attraverso un impegno utile e gratificante capace di renderle protagoniste del proprio futuro. Prevista la istituzione di una ‘Consulta regionale per l’invecchiamento attivo’, con il compito di predisporre le linee guida del ‘Programma triennale degli interventi’, monitorare semestralmente le iniziative realizzate sul territorio regionale, valutare ex post con cadenza triennale l’efficacia del piano e dei risultati raggiunti e supportare l’implementazione delle iniziative innovative realizzate nei singoli Ambiti territoriali ottimali. Prevista infine la stipula, da parte della Regione, di accordi e convenzioni con gli enti locali territoriali, con i soggetti del terzo settore, con i patronati e con i Caaf.