“Potenziare i congedi, accelerare vaccini, più sanità e servizi territoriali”. Queste le proposte di Spi, Fnp, Uilp Friuli Venezia Giulia a fronte dell’aumentare del numero di anziani non autosufficienti sprovvisti di un’adeguata assistenza.

L’assistenza ad anziani e non autosufficienti nella Regione riguarda circa 80mila persone, concentrate in particolare nella fascia di età al di sopra dei 75 anni. Spi, Fnp, Uilp Friuli Venezia Giulia si dicono preoccupati “dall’aggravarsi di un’emergenza che ricade sempre più sulle spalle delle famiglie e in particolare delle donne. Oltre a una riduzione dei posti letto in casa di riposo pari ad almeno il 30% di quelli occupati prima della pandemia, e stimabile quindi in oltre 3mila utenti, è ipotizzabile anche un impatto negativo sui circa 7mila utenti dell’Adi e anche nell’ambito del lavoro domestico. Considerato che solo tra gli over 80 i non autosufficienti sono quasi 30mila, e oltre 25mila nella fascia di età tra i 65 e gli 80 anni, esiste il forte rischio che una crescente quota di anziani bisognosi di assistenza resti senza risposte.”

Spi, Fnp, Uilp Friuli Venezia Giulia chiedono alla Regione di adottare “un mix di misure straordinarie e strutturali capaci di mettere in sicurezza il sistema dell’assistenza ad anziani e non autosufficienti. Per quanto riguarda gli interventi strutturali, invece, secondo i Sindacati dei pensionati “c’è l’esigenza di potenziare i presidi sanitari territoriali, incrementare il sostegno alle famiglie nel pagamento delle rette in casa di riposo, riconoscere il ruolo fondamentale dei cosiddetti caregiver familiari, con una legge ad hoc che prenda spunto da quella in vigore da ormai sette anni in Emilia Romagna”