Si è svolta, nella mattinata di ieri 15 aprile, una videoconferenza incentrata sulla situazione delle strutture sanitarie per anziani, convocata dagli assessorati alla Sanità e al Welfare della Regione Emilia Romagna. Hanno partecipato, oltre ai due assessori di riferimento, Cgil, Cisl, Uil; Spi, Fnp, Uilp e Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl regionali; le centrali cooperative, il sindacato del commercio.

La Regione ha presentato i dati relativi ai contagi e ai decessi che si sono verificati fino alla giornata di ieri: nelle CRA accreditate 1394 contagi, 301 decessi; nelle altre strutture, Autorizzate Comunità alloggio Case famiglia, 38 contagi con 19 decessi.

Sono stati quindi discussi diversi temi: come il monitoraggio delle strutture, che deve essere omogeneo, capillare e certo.Si è affrontato anche il discorso dell’isolamento dei contagiati all’interno delle strutture, cosa non sempre possibile e complicata Una soluzione possibile, è emerso nell’incontro, potrebbe essere il reperimento di strutture esterne.

Si è discusso anche del problema del personale di servizio delle strutture, gran parte del quale risulta contagiato. Una possibile soluzione, secondo le Organizzazioni sindacali sarebbe il reperimento di personale esterno, come previsto già dalla circolare tuttavia, viste le molte difficoltà, andrebbero previsti incentivi economici. La possibilità di utilizzare assistenti familiari formate/esperte e/o care giver esperti va percorsa in caso di effettiva necessità con cautela e con precisi limiti: impiegare queste figure in attività di supporto e non di sostituzione di personale e comunque non in situazioni di contagio previa verifica della relativa formazione.

Utile e decisivo, sottolineano i Sindacati, garantire a tutto il personale DPI adeguati: non solo mascherine ma anche tutti gli altri dispositivi. Allo stesso modo è necessario completare lo screening sierologico per individuare situazioni a rischio contagio e procedere di conseguenza con i tamponi. Resta ferma la richiesta delle Organizzazioni Sindacali di effettuare lo screening anche sugli ospiti come fondamentale misura di prevenzione individuale e collettiva. Sono altrettanto importanti e da incrementare gli interventi delle USCA, unita’ operative multiprofessionali per il controllo, la vigilanza e il supporto professionale alle CRA, che ha visto finora impegnati una sessantina di gruppi con esiti positivi ed apprezzati; allo stesso modo si deve lavorare per costruire vere e proprie task force, anche con l’ausilio della Protezione civile che ha già messo a disposizione personale sanitario in diverse situazioni.

I Sindacati continuano chiedere che nelle strutture residenziali si mettano a disposizione di ospiti e famiglie strumenti di contatto anche visivo che attenuino il senso di isolamento e la reciproca preoccupazione.

È importante inoltre che la dinamica della situazione, gli interventi che si intendono adottare, le misure che si assumono passino dal confronto tra CTSS e sindacato confederale, lavoratori e pensionati come valore aggiunto di partecipazione e condivisione.