Donne pensionate, equilibriste tra basso reddito e strategie di sopravvivenza: questo il titolo del convegno, organizzato dalla Uilp Lazio, che si è tenuto oggi 7 marzo a Roma.
Ai lavori del convegno, presieduti da Oscar Capobianco, Segretario generale Uilp Lazio e da Maria Carla Pucci, Segretaria regionale Uilp Lazio, introdotti da Pilar Saravia, Responsabile Coordinamento PO Uilp Lazio sono intervenute tra gli altri la Segretaria nazionale Uil Pensionati Livia Piersanti e Barbara Funari, Assessora alla Salute e alle Politiche Sociali di Roma Capitale. Ha portato i suoi saluti il Segretario generale Uil Pensionati Carmelo Barbagallo che ha ricordato, anche in vista dell’8 Marzo, il ruolo fondamentale delle donne per la scelta della Repubblica rispetto alla Monarchia.
Piersanti, nel corso del suo intervento ha dichiarato: “Bene una iniziativa che focalizzi la necessità di un ottica di genere anche per quanto riguarda l’invecchiamento. Le politiche devono tenere conto del fatto che le persone anziane sono donne e uomini e che le donne sono in maggioranza. ”
Donne pensionate, perché anche loro sono equilibriste
“Anche da pensionate le donne sono equilibriste -ha aggiunto Piersanti riferendosi al titolo del convegno- perché devono continuare a tenere in equilibrio tutti i vari pezzi della propria vita. Il lavoro domestico e di cura continua anche in età anziana e continua ad essere distribuito in modo disuguale tra donne e uomini. Le donne anziane accudiscono i nipoti, i genitori, i suoceri, a volte i partner che hanno spesso una età più elevata, almeno per le generazioni di anziani di oggi.
Continua anche il lavoro retribuito, nel caso delle fasce di età più giovani. Cominciano infatti anche ad esserci donne over65, quindi considerate anziane dalle statistiche, che invece devono continuare a lavorare per arrivare al requisito di età per la pensione di vecchiaia che è ormai 67 anni. Questo è un bel tema, su cui si potrebbe parlare molto. E poi c’è la parte di vita che le donne anziane vorrebbero dedicare al riposo, allo svago, a fare tutte quelle cose che prima non hanno potuto fare.
Le rivendicazioni delle donne di ogni età sono indissolubilmente legate: quelle delle giovani che non trovano lavoro o hanno occupazioni precarie e retribuite in modo inadeguato; quelle delle donne adulte che lavorano con retribuzioni più basse degli uomini; quelle delle donne adulte che perdono il lavoro e non riescono a trovare una nuova occupazione; quelle delle donne pensionate che rischiano di vivere in povertà gli ultimi anni di vita. Promuovere i diritti delle donne anziane vuol dire promuovere i diritti di tutte le donne. E viceversa.
Serve un cambiamento profondo di tutta la società.”