“Nel 2020, per la prima volta dopo molti anni, il Coordinamento Donne Spi, Fnp, Uilp Brescia annullava l’Operetta che in occasione dell’8 marzo riempiva il Teatro Sociale di donne pensionate, tra cui molte ospiti delle case di riposo e dei centri diurni.

Un’immagine che sembra lontanissima nel tempo. L’anno attraversato ci ha messo di fronte alla necessità di distanziarci: si è trattato e si tratta di uno dei principali strumenti di difesa contro il Covid 19.” È quanto dichiarano i Coordinamenti Donne Spi, Fnp, Uilp Brescia in un comunicato unitario emanato in occasione dell’8 marzo.

“Se da un lato è stato ed è indispensabile ricorrere, sia per singoli cittadini che all’interno di strutture come le Rsa, a modelli di convivenza segnati dal distanziamento fisico, dall’altro è fondamentale che questa esigenza si accompagni a politiche adeguate: il distanziamento non deve trasformarsi in abbandono delle persone più fragili. Tra queste, sono tante le donne anziane, sole e con redditi bassi.

È prioritario intervenire in alcuni ambiti.

NON AUTOSUFFICIENZA

L’emergenza sanitaria ha reso ancor più evidente l’esigenza di una legge sulla non autosufficienza, investimenti strutturali per supportare con servizi adeguati le persone che vivono questa condizione e le loro famiglie. Politiche che devono riguardare sia le strutture che l’assistenza domiciliare, superando le lacune di oggi. Tema che ha implicazioni profonde e peculiari per il mondo femminile per più ragioni.

Sono molte le donne non autosufficienti e il lavoro di cura, in un contesto come il nostro, non sufficientemente supportato dal welfare, grava in modo prevalente sulle donne: servono politiche rispondenti a questi bisogni.

MEDICINA DI TERRITORIO

La crisi pandemica ha fatto rilevare drammaticamente le carenze, in Lombardia, della cosiddetta medicina di territorio. Serve un ridisegno della sanità dove vicinanza e presidio siano obiettivi da perseguire per una completa ed effettiva accoglienza dei bisogni di cura di cittadini e cittadine, anche dando adeguato ruolo e potenziamento ai distretti.

Una sanità capace di rispondere ai bisogni di ciascuna persona, con le proprie peculiarità, aperta alla prospettiva della medicina di genere.

PENSIONI ADEGUATE

Il problema delle pensioni basse riguarda molte persone e, in modo particolare, le donne. Le pensioni basse sono spesso il frutto di vite lavorative segnate da discontinuità contributiva, carriere brevi, poco retribuite o ad orario ridotto. Le donne, troppo spesso, lasciano o riducono l’impegno lavorativo per l’impossibilità di conciliarlo con gli impegni familiari che su di loro gravano in un mondo del lavoro, troppo spesso, discriminante. Vanno sostenute le situazioni di difficoltà economica e contestualmente serve un enorme lavoro culturale che favorisca una reale parità di genere, modelli di vita e di lavoro sostenibili.

Per tutto questo continua l’impegno del Coordinamento Donne Spi, Fnp, Uilp Brescia, insieme alle organizzazioni, anche sollecitando le Amministrazioni del territorio a mettere in atto politiche utili a favorire l’uguaglianza e contrastare le discriminazioni di genere.”