Confronto sindacati dei pensionati con la ASL: lunedì 24 giugno, Spi, Fnp, Uilp Latina hanno incontrato la Direttrice generale della ASL di Latina. Il confronto, richiesto con forza dalle organizzazioni sindacali, ha toccato diversi temi centrali per la qualità della vita delle persone anziane della nostra provincia: pronto soccorso, liste d’attesa, RSA e stato di avanzamento dei progetti PNRR.
Uno dei temi centrali è stato quello del pronto soccorso. I sindacati hanno evidenziato le difficoltà comunicative che spesso si creano tra i pazienti anziani e i familiari durante la degenza. Fragilità fisiche e cognitive, solitudine, disorientamento: in questi casi è fondamentale un’attenzione specifica. Un approccio più umano e attento da parte di tutto il personale sanitario. La Direttrice ha annunciato, proprio nel giorno dell’incontro, l’attivazione di una nuova applicazione che consente ai familiari di monitorare il percorso del proprio caro all’interno del pronto soccorso, utilizzando un codice fornito al triage. Un piccolo passo avanti, che potrà aiutare a ridurre l’ansia e migliorare la comunicazione.
È stato inoltre comunicato che verrà istituito un gruppo di lavoro per migliorare l’accoglienza dei pazienti più fragili, con un’attenzione particolare all’umanizzazione delle cure. La Direttrice ha poi informato che, rispetto agli anni passati, al pronto soccorso dell’ospedale “Goretti” di Latina il tempo medio tra ingresso e ricovero si è ridotto sensibilmente. Da oltre 40 ore a poco più di 15. Una riduzione importante, che però non cancella i tanti disagi ancora presenti e vissuti ogni giorno dai cittadini.
Confronto con la ASL: nodo cruciale le liste d’attesa
Altro nodo cruciale emerso durante l’incontro è stato quello delle liste di attesa, ancora troppo lunghe e prive di una reale strategia di riduzione. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito con forza che, in questo contesto, a rinunciare alle cure sono soprattutto gli anziani e le persone più fragili, che non hanno la possibilità economica di rivolgersi al privato. Si sta creando una frattura profonda tra chi può permettersi di curarsi e chi no: una deriva inaccettabile, che mina i principi di universalità e uguaglianza del nostro sistema sanitario.
Sulle RSA, Spi, Fnp Uilp hanno sollevato la questione della mancata attivazione di strutture pubbliche. Con particolare riferimento al progetto della nuova RSA di Sezze, tuttora fermo per problemi locali legati all’iter burocratico. Spi, Fnp, Uilp hanno chiesto con forza di sbloccare al più presto l’intervento, che rappresenta una risposta attesa da anni da tanti cittadini e famiglie. La ASL ha annunciato anche un piano di rafforzamento dei controlli nelle strutture convenzionate, per garantire qualità dell’assistenza e rispetto dei contratti di lavoro.
Per quanto riguarda invece i progetti finanziati con il PNRR, la Direttrice ha assicurato che i lavori delle Case e degli Ospedali di Comunità stanno proseguendo. E che verranno completati nei tempi previsti. Tuttavia, i sindacati hanno ricordato che le strutture non bastano se non sono accompagnate da un investimento reale sul personale e da una rete di servizi territoriali in grado di sostenere la domiciliarità.
Incontro positivo ma non risolutivo
Infine, Spi Fnp Uilp hanno accolto con soddisfazione la notizia dell’attivazione del servizio dell’infermiere di famiglia. Una figura preziosa per portare assistenza sanitaria direttamente al domicilio delle persone anziane, soprattutto nei casi di fragilità e malattie croniche.
Nel complesso, Spi, Fnp, Uilp giudicano l’incontro positivo, ma non certo risolutivo. Le criticità della sanità pubblica restano numerose e profonde, e sono aggravate da anni di tagli, carenze strutturali e di personale. Per questo i sindacati hanno chiesto alla Direzione strategica della ASL di avviare un calendario di incontri regolari con le organizzazioni sindacali, con l’obiettivo di costruire tavoli tematici permanenti su tutte le principali questioni sanitarie del territorio.