Brigata Maiella: si è celebrato oggi a Brisighella l’80° anniversario dello scioglimento della Brigata Maiella, formazione partigiana che partì da Casoli.

Nel corso della celebrazione, la Segretaria generale Uilp Emilia Romagna Rosanna Benazzi ha dichiarato: “In occasione di questa giornata di anniversario per gli 80 anni dallo scioglimento della Brigata Maiella, essere oggi qui a celebrare un evento così importante, accaduto 80 anni fa, consente a tutti noi di entrare a far parte di quell’evento, ma soprattutto di mantenerne vivo il ricordo. Gli uomini della Brigata Maiella infatti, liberata la propria terra, vollero mettere ancora le loro vite a disposizione della Patria laddove in molti avrebbero desistito.

Siamo costretti ,inermi ed attoniti, a vivere, con i venti di guerra che spirano da ogni parte e che rischiano di renderci sempre più assuefatti alle tragedie di distruzione di intere città con centinaia di migliaia di morti inermi, civili, con bambini che muoiono di fame e di sete nei luoghi di guerra, insensibili alle tragedie che si consumano a poca distanza da noi.
Non avere consapevolezza di tutto ciò ,rischia di renderci di fronte a tanta umanità calpestata e ferita insensibili, corresponsabili e non dobbiamo assolutamente arrenderci al pensiero che tutto ciò sia inevitabile, che nel mondo ci sono state le guerre, non dobbiamo diventare qualunquisti solo perché non ci tocca da vicino.

Il problema del nostro tempo è l’indifferenza

Il vero problema del nostro tempo e’ l’indifferenza, l’overdose di filmati di guerra, di informazioni viene vissuta come fastidio, magari si dirà poveretti, ma poi si continua a vivere come niente fosse perché tutto appare lontano quasi fosse un videogioco. E un altro grande pericolo e’ l’insofferenza per le regole, per i valori della democrazia, per la solidarietà, per la pluralità del pensiero, per quel valori così ben descritti nella nostra carta costituzionale.
Tutti noi vissuti in pace e democrazia (noi generazione nata dopo la seconda guerra mondiale) che abbiamo solo sentito raccontare dai nostri genitori e nonni quanto male hanno fatto quei vent’anni di fascismo al nostro Paese”.