Blocco attività centri anziani: Spi, Fnp, Uilp Lazio, esprimono profonda preoccupazione per il possibile blocco delle attività dei Centri anziani del Comune di Roma qualora il TAR, nella prossima udienza del 6 settembre, dovesse accogliere la richiesta di sospensiva, avanzata da un gruppo di presidenti, nella applicazione del nuovo Regolamento delle Case Sociali per gli Anziani ed il Quartiere (CSAQ).
Il nuovo Regolamento, che è stato il risultato di un lungo e partecipato confronto con i Municipi, le organizzazioni sindacali, i coordinamenti dei centri sociali e le associazioni del terzo settore, è in parte un atto dovuto per la necessità di adeguare i centri alla nuove norme contenute nel Codice del Terzo settore, prevedendone la trasformazione in Aziende di Promozione Sociale (APS) e dare applicazione alle linee guida emanate dalla Regione Lazio, e nel contempo ha raccolto una pressante richiesta di cittadini e anziani a rilanciare le attività delle uniche strutture di aggregazione sociale esistenti a livello territoriale e in tutti i 15 Municipi romani, soprattutto dopo la lunga chiusura determinata dalla pandemia.
Ora i sindacati dei pensionati chiedono di scongiurare il rischio che tutto ciò si fermi di nuovo per lunghi mesi, che si blocchino le attività, che non si possano utilizzare le risorse (300.000 euro per il 2023) che dopo anni sono stati conquistati a supporto delle trasformazioni e delle iniziative in corso nei centri, che non possano avviarsi le programmate iniziative di formazione per gli amministratori.
Con grande determinazione Spi, Fnp, Uilp Lazio sono impegnati a dare il loro contributo alla piena attuazione del nuovo Regolamento ed auspicano che pertanto il TAR non accolga la sospensiva rinviando ogni decisione ad un eventuale successivo esame di merito.