“Il 13% degli anziani veneti è ancora senza vaccino anti Covid: parliamo di quasi 160mila persone che ancora non hanno avuto la prima dose. Non si tratta di grandi numeri, ma per i sindacati veneti dei pensionati è necessario dare un’accelerata per raggiungere anche quei pochi che mancano. Anche perché per i primi vaccinati sta scadendo il tempo “accertato” di copertura, i 9 mesi stabiliti dal Green Pass. Non solo: ci sono state spesso segnalate difficoltà ad esempio logistiche nel poter ricevere la prima dose di vaccino, anche da parte di anziani che non riuscivano a muoversi di casa perché disabili o perché il centro vaccinale più vicino era molto lontano. L’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità sui decessi da Covid da inizio anno ha dimostrato che il vaccino funziona- spiegano Spi, Fnp, Uilp Veneto- noi rinnoviamo l’appello a tutti i nostri anziani affinché superino gli indugi e si vaccinino. Ma chiediamo alla Regione di dare conto del perché 1 anziano su 10 non è ancora vaccinato, se per scelta o per patologie incompatibili coi vaccini disponibili”.

 

Due sono i dati confortanti del report dell’ISS: il primo è che, fra i quasi 36mila morti per Covid dal 1° febbraio al 21 luglio 2021, quanti avevano completato il ciclo rappresentano solo l’1,2%, e si tratta di soggetti che avevano anche altre patologie. Il secondo è che l’età media dei decessi di questa estate è di 72 anni, mentre lo scorso luglio era di 85: ciò dimostra che le campagne vaccinali degli ospiti delle Rsa e degli over 75, iniziate per prime, li hanno tutelati. Tuttavia, proprio per loro la copertura vaccinale è agli sgoccioli, e il dibattito sull’eventuale terza dose è ancora aperto nel mondo scientifico: “Per ora la terza dose risulta altamente probabile per i fragili, gli immunodepressi e gli operatori sanitari -continuano Spi, Fnp, Uilp Veneto- memori del caos che abbiamo vissuto nelle fasi iniziali della campagna vaccinale, chiediamo alla Regione di essere tempestiva e trasparente nelle comunicazioni su tutto ciò che la riguarderà.

 

Come tempestiva deve essere anche la comunicazione alle Ulss e alle strutture residenziali della circolare che aggiorna le indicazioni per le visite dei famigliari, diramata dal ministero della Salute il 2 agosto. Circolare che prevede che le visite, condizionate alla presentazione del Green Pass da parte del famigliare, devono essere garantite sette giorni su sette, anche nei festivi, per una durata fino a 45 minuti. La circolare, peraltro, invita gli assessorati regionali competenti a fare controlli a campione. “Il ministero ha colto le sollecitazioni e i problemi di cui i sindacati dei pensionati, a livello territoriale e nazionale, si sono fatti portavoce in questi mesi ora che le regole sono state riscritte, la Regione deve trasmetterle subito e noi, come già fatto, ci impegneremo a verificare ancora la loro applicazione che, come è noto, in Veneto è stata troppo spesso elusa. Ci attendiamo un nuovo monitoraggio e una nuova convocazione per confrontarci con l’assessora Manuela Lanzarin”.