“Anziani, in Puglia spesso gli è negato il diritto alla salute. Noi crediamo che la legge 33/2023 in favore delle persone anziane, sia solo una occasione mancata. Parole su carte senza risorse e di conseguenza inutili. Anche per questo Cgil e Uil si troveranno a Roma sabato per la manifestazione unitaria che rivendica tra le altre richieste: il diritto alla salute, all’accesso alla sanità pubblica, a politiche di invecchiamento attivo” Così Tiziana Carella, Segretaria generale Uilp Puglia, oggi 17 aprile.
“È da 20 anni che ci manca una norma che potenzi l’assistenza domiciliare e socio assistenziale, che metta risorse per l’invecchiamento attivo degli anziani. Il trend è di una popolazione che invecchia, in Puglia ormai abbiamo più pensionati che lavoratori attivi, quando vogliamo mettere mano a strategie che possano essere di supporto a questo esercito di persone? La presenza di tanti anziani e pensionati ha necessità di linee programmatiche di lunga visione, perché questa situazione non cambierà, ma impatterà in maniera sempre più forte con il sistema sociale ed economico locale e nazionale -Nei nostri centri di ascolto ormai le lamentele si sono come strutturate: l’assenza di un sistema sanitario che possa venire incontro alle necessità è al primo posto- spiega la Carella -. Tanti, ma veramente tanti ormai rinunciano alle cure. Non si interfacciano neanche con i Cup per prenotare visite o analisi di cui avrebbero bisogno. Non hanno la possibilità di accedere al servizio pubblico perché le attese sono ingestibili, non hanno la possibilità economica per rivolgersi alla sanità privata. Si calcola che una famiglia spenda mediamente 1147 euro all’anno per la cura di un anziano, con una crescita dei costi del 26%.
Anziani, la situazione sanità sta esplodendo
Se contiamo che le pensioni medie sono di 900-mille euro al mese, ci si rende conto che il sistema ormai è fuori controllo. La verità è che la situazione sta esplodendo – continua Carella -, così come sta esplodendo la spesa sanitaria: 230milioni per la mobilità passiva nel 2022 è una enormità. Persone che vanno in altre regioni per essere curate, perché qui il loro diritto è negato. E poi il servizio domiciliare che non c’è, così come le residenze per gli anziani. Abbiamo percentuali di malati assistiti in casa da pena: solo il 3 % . E con assistenti che se sei fortunato vengono un paio di volte a settimana. Se si riuscisse a spendere bene i fondi del Pnrr si potrebbe puntare ad arrivare al 10 % e con una vera assistenza domiciliare giornaliera. Poter essere assistiti a casa propria è un altro di quei diritti negati ai nostri anziani. Così come il sistema residenziale: hanno aumentato le rette a carico delle famiglie, che arrivano anche a 1600-1700 euro al mese, ma come pensano che un pensionato da 900 euro possa permettersele? Chiaramente si grava sulle famiglie, già schiacciate da lavori poco pagati e precari, per avere poi un servizio di scarsissima qualità. Ci troviamo ad assistere denunce da far rizzare i capeli
Tanti, troppi gli anziani che rinunciano alle cure per mancanza di risorse economiche, perché stanchi di dover attendere anni per avere una prestazione sanitaria o un ricovero.
La lista delle doglianze è lunga, partecipare alla manifestazione Uil e Cgil a Roma il 20 aprile appare l’unico modo per far sentire la propria voce, di persone che hanno dato tanto come sacrifici e lavoro e da anziani si trovano con un pugno di mosche in mano”.