I sindacati dei pensionati hanno deciso di scendere in piazza contro l’ennesima vessazione, inflitta dalla manovra di Bilancio decisa dal Governo per il 2019 che interviene nuovamente in maniera negativa sul meccanismo di adeguamento delle pensioni all’inflazione, colpendo ancora una volta le pensioni medio‐basse, anziché percorrere strade alternative come il contrasto all’evasione fiscale. In tre anni i pensionati vedranno sottrarsi 2,5 miliardi di euro dalle proprie tasche.

Con le misure previste dal Governo, infatti, si compie un nuovo passo indietro rispetto alla volontà espressa dal precedente esecutivo di modificare in legge di bilancio il sistema di indicizzazione delle pensioni, al fine di ripristinare dal 1 gennaio 2019 un meccanismo di rivalutazione in grado di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati italiani.

Per SPI‐Cgil FNP‐Cisl UILP‐Uil le misure previste sono profondamente ingiuste, perché colpiscono una categoria particolarmente debole della società, già penalizzata dall’inadeguatezza dei servizi ai reali bisogni. Per SPI SPI‐Cgil FNP‐Cisl UILP‐Uil la manovra, piuttosto che difendere le fasce deboli e intervenire sulla creazione di lavoro per stimolare la crescita e lo sviluppo, produce una riduzione del reddito disponibile, redistribuendo povertà.

Inoltre il Governo non ha tenuto conto delle proposte avanzate da CGIL‐CISL‐UIL, che tra l’altro prevedono l’introduzione di una pensione dignitosa per i giovani (pensione contributiva di garanzia), così come previsto dal documento di Cgil Cisl Uil, presentato al Governo.

Infine per rispondere ad una impostazione di politica economica sbagliata e che non recepisce le richieste della piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil, per gennaio è stata indetta una manifestazione nazionale.

Per tali ragioni SPI Cgil FNP Cisl UILP‐Uil chiedono a Sua Eccellenza il Prefetto di farsi portavoce presso il Governo delle motivazioni esposte, che sono alla base del grave malcontento dei cittadini e dei pensionati in particolare.