In questa gravissima situazione di emergenza, i Sindacati dei pensionati Spi, Fnp, Uilp fortemente preoccupati per le fasce più fragili della popolazione, pensionati in condizioni di bisogno, persone ricoverate nelle Rsa, si sono attivati a livello nazionale e territoriale per la loro tutela.
I Segretari generali di Spi, Fnp, Uilp hanno quindi scritto alla Ministra del Lavoro Catalfo, al Ministro della Salute Speranza, al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Bonaccini, al Presidente dell’Anci De Caro, chiedendo misure urgenti per tutelare le persone anziane e disabili ricoverate nelle Rsa e il personale che vi opera: istituzione di una task force prevenire e arginare il contagio; coinvolgimento attivo di Sindaci, Regioni, Asl, Prefetti e della Protezione civile; distribuzione di adeguati Dpi nelle strutture; realizzazione di tamponi a tutti gli utenti e gli operatori delle strutture; sanificazione periodica delle strutture; dotazione di tecnologie per la comunicazione a distanza tra persone ricoverate e loro familiari; sostegno psicologico agli anziani, ai familiari e al personale sanitario; continuità delle prestazioni di assistenza domiciliare integrata e sociale.
I Segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil hanno inoltre scritto una lettera alla Ministra del Lavoro Catalfo, al Ministro dell’Economia Gualtieri, al Presidente dell’Inps Tridico e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini per chiedere il congelamento degli indebiti Inps, di natura fiscale e previdenziale, derivanti dal ricalcolo delle prestazioni o da accertamenti per prestazioni non dovute. Le misure per far fronte all’emergenza sanitaria, infatti, non solo richiedono alle persone anziane di ridurre al massimo le uscite, ma hanno fortemente limitato l’accesso ai servizi dell’Inps, possibili oggi solo a distanza; hanno limitato anche i servizi di Caf e Patronati per proteggere la salute di utenti e operatori; hanno prodotto difficoltà nella consegna della posta. In questa situazione può accadere che la lettera con la notifica dell’indebito non arrivi al pensionato o che, in ogni caso, il pensionato che la riceve non sia nelle condizioni di capirne la ragione e verificarne la fondatezza. In questo modo si aggiungono ulteriori motivi di ansia a una parte di popolazione che già vive la preoccupazione di essere più esposta alla virulenza dell’epidemia. A tal proposito si chiede quindi di intervenire urgentemente per fare chiarezza ed evitare ulteriori disagi.
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