“Un patto generazionale che renda più stabile il lavoro dei giovani e un nuovo modello di sindacato più diffuso sul territorio e che coinvolga sempre di più le persone. Insomma più adeguato a governare il cambiamento, un vero strumento di partecipazione democratica”. Ad annunciare la sfida che verrà lanciata dal 22 al 25 maggio a Salsomaggiore Terme, al Congresso nazionale della Uil Pensionati, è il Segretario generale Uilp Romano Bellissima.
Di Laura Carcano (La Presse)
Quale è il tema cardine di questo congresso?
Adeguare il sindacato ai cambiamenti avvenuti nella società italiana e nel mondo. Con la globalizzazione e il potere delle multinazionali che decidono, non si sa dove, sono venute meno le tradizionali controparti nazionali. Aumentano i poveri e le diseguaglianze. I sindacati quindi si uniscano non solo in Italia, ma a livello internazionale, per contrastare tutto questo. Perché se il sindacato sarà in grado di fermare una multinazionale in qualsiasi parte del globo, allora avrà riconquistato il suo spazio contrattuale.
Di che spazio volete riappropriarvi?
Negli ultimi anni non è stato garantito il potere di acquisto delle pensioni. La maggior parte dei pensionati, soprattutto gli anziani soli, sono caduti in povertà, mentre cresce l’evasione fiscale e la ricchezza non è ben distribuita: serve una maggiore giustizia sociale. Basta poi con il terrorismo sui pensionati e sulla tenuta del sistema pensionistico italiano.
A che attacchi si riferisce?
Non si può continuare a lanciare messaggi allarmistici e fuorvianti, sostenendo che la spesa pensionistica in Italia è fuori controllo e che servono nuovi tagli alle pensioni di oggi e di domani o ulteriori allungamenti dell’età pensionabile, mentre il sistema pensionistico rimane uno dei più sostenibili d’Europa. La verità è che sono circa il 50% i pensionati che percepiscono redditi da pensioni sotto i mille euro. Al governo, quello che ci sarà, proponiamo di dividere la categoria dell’assistenza dalla previdenza, come fanno gli altri Stati europei. E chiediamo la rivalutazione delle pensioni, che mediamente hanno perso il 30% del potere d’acquisto.
Nel contratto di governo M5S-Lega si parla di riforma pensionistica: via la Legge Fornero e scure sulle pensioni d’oro. Che ne pensa?
Non si può dire ai cittadini una cosa poi quando vanno in pensione cambiare le regole. Io non so cosa si intenda per ‘pensione d’oro’, ma, se è stata data in base alla legge, poi una legge retroattiva non può toglierla. Va rispettata la certezza del diritto. In questo contratto non è ancora tutto chiaro, ad esempio non si sa con quali risorse si possa eliminare la legge Fornero. Dove si prendono i soldi per farlo? Aspettiamo …. Intanto, però, è già importante se si riesce a fare un governo, con cui i sindacati possano aprire un confronto sui dati concreti.
La priorità quale è?
Il sostegno deve partire dalle pensioni più basse, per poi rivalutare le altre, come dice la Costituzione secondo, cui va garantito il potere di acquisto.
Cosa intende per patto generazionale?
Non si fa sviluppo creando lavoro instabile e poco pagato e retribuendo i giovani a 3-4 euro l’ora. Bisogna investire. E nel frattempo si cerchino altre soluzioni: ad esempio i lavori precari facciamoli fare a chi è prossimo alla pensione, mentre i lavori stabili facciamoli fare ai giovani. Una soluzione di buon senso praticata in altri Paesi come la Germania.