Dichiarazione di Domenico Proietti – Segretario Confederale UIL
Il blocco dell’indicizzazione delle pensioni dal 2011 ad oggi ha generato danni gravissimi e permanenti a milioni di pensionati. I diversi meccanismi “sperimentali”, introdotti con il solo scopo di continuare a fare cassa sulle pensioni, hanno fortemente diminuito il potere di acquisto dei pensionati. Un esempio per tutti, un pensionato che nel 2011 aveva un assegno pari a 1.500€, oggi riceve una pensione pari a 1.575€, mentre se fosse stato utilizzato il meccanismo ordinario avrebbe ricevuto una pensione mensile pari a 1.649€, 962€ in meno ogni anno. Danno che sarà permanente per tutta la vita del pensionato.
La UIL chiede con forza che venga ripristinata la piena indicizzazione, prevedendo al contempo un meccanismo che restituisca ai pensionati quanto loro sottratto in questi anni. Bisogna poi aggiornare i criteri con i quali ad oggi è valutata l’indicizzazione, basati sul paniere FOI (Famiglie di Operai e Impiegati) che non rispecchia a pieno le reali spese sostenute dalla fascia più anziana della popolazione. Infine, si deve ridurre la pressione fiscale che oggi grava sulle pensioni, la tassazione media nel nostro Paese e, infatti, quasi il doppio di quella operata nei paesi OCSE.
La UIL porterà queste proposte al prossimo tavolo tecnico con il Governo, che se saranno attuate restituiranno ai pensionati parte di quello che è stato loro sottratto in questi anni di crisi e, allo stesso tempo, darebbero maggiore liquidità a milioni di famiglie con effetti positivi sull’economia interna del Paese.
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