Anche per colf e badanti dal 15 ottobre scatta l’obbligo del Green Pass per poter svolgere la propria attività.

Pertanto, tutte le persone che svolgono un’attività di lavoro domestico quali colf, collaboratori domestici, babysitter e badanti, devono essere in regola con il Green Pass.

Il controllo e la verifica del Green Pass delle lavoratrici e lavoratori spetta alla famiglia presso cui si presta servizio.

La verifica può essere effettuata anche tramite la app che utilizzano i locali pubblici, che si chiama Verifica C19, scansionando il QR Code del Green Pass del lavoratore.

Se la persona che presta un’attività di lavoro domestico non ha il Green Pass o si rifiuta di esibirlo, non può accedere al luogo di lavoro, quindi la famiglia deve sospenderla dal lavoro, e può contestualmente bloccare il versamento dello stipendio.

Ciò significa che la lavoratrice o lavoratore non lavora e non percepisce stipendio, ma conserva il posto di lavoro non essendo possibile licenziare con la motivazione dell’assenza del Green Pass.

Tuttavia, nel settore domestico è possibile sempre licenziare la lavoratrice o lavoratore, previo preavviso, nel momento in cui venga meno il rapporto di fiducia.

La famiglia può nel frattempo dotarsi di una nuova lavoratrice o lavoratore nel caso di sospensione della badante.

Nel caso il collaboratore domestico non fosse in regola con il Green Pass sul luogo di lavoro, a risponderne è anche la famiglia con la sanzione che va dai 400 ai 1000 euro.

Per approfondire Le FAQ del Governo sul Green Pass: https://www.governo.it/it/articolo/green-pass-faq-sui-dpcm-firmati-dal-presidente-draghi/18223