Dlgs attuativo della Legge delega sulle disabilità: in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il Decreto Legislativo 62/2024 attuativo della Legge delega sulle disabilità (Legge 227/2022).
Il Dlgs attuativo reca le norme per la definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato.
Le norme entreranno in vigore il 30 giugno 2024 e, per alcuni aspetti, richiede l’emanazione entro 6 mesi di ulteriori Decreti ministeriali, altre disposizioni saranno effettivamente applicabili dal gennaio 2025.
Nel merito il Decreto si occupa innanzitutto di dare una definizione della condizione di disabilità in una nuova prospettiva non derivante più dalla sola visione medica dell’impedimento determinato dalla malattia o patologia, ma intesa quale risultato dell’interazione tra persone con compromissioni e barriere comportamentali e ambientali che impediscono o limitano la partecipazione nei diversi contesti di vita.
Sotto questo aspetto nella nuova normativa scompaiono l’utilizzo di termini come “persona handicappata “o portatore di handicap”, per essere sostituite dalla terminologia “persona affetta da disabilità”.
Sul versante degli accertamenti il procedimento di valutazione di base sarà affidato in via esclusiva all’INPS dal 1° gennaio 2026 con l’unificazione, a livello procedurale, della certificazione della condizione di disabilità e l’accertamento dell’invalidità civile, della cecità civile, della sordocecità (anche ai fini del collocamento mirato ex L. 68/99), degli alunni con disabilità e degli elementi utili alla definizione della condizione di non autosufficienza.
Il procedimento sarà attivato da un certificato medico introduttivo al quale seguirà un procedimento di valutazione multidimensionale per la predisposizione del progetto di vita.
Si definisce il concetto di “accomodamento ragionevole”, inteso come insieme di modifiche e adattamenti necessari al quale pubblica amministrazione, i concessionari di pubblici servizi e i soggetti privati possono ricorrere in via sussidiaria per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio dei diritti civili e sociali in concreto non esercitabili.
In ambito lavorativo ciò si traduce nella possibilità di adottare modifiche e azioni in diversi ambiti, che risultino “ragionevoli”.
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