Il 18 ottobre scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 145/2023 relativo alle “misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili, il cosiddetto Decreto fiscale collegato alla manovra di Bilancio 2024-2026.

In particolare, l’articolo 17 del suddetto Decreto aumenta di 10 milioni di euro per l’anno 2023 il Fondo nazionale per le politiche sociali.

Queste risorse si aggiungono ai 391 milioni di euro già previsti per il 2023, ma comunque insufficienti per assicurare, in ogni parte del Paese prestazioni sostegni e servizi adeguati e uniformi che consentano di ridurre le attuali disuguaglianze territoriali.

Inoltre, l’articolo 23 “comma 7 lettera ‘azzera’ per il 2023 il Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità. Si tratta di 350 milioni di euro destinati nel dare attuazione agli interventi legislativi in materia di disabilità e finalizzati al riordino della Legge delega sulle disabilità approvato nel dicembre del 2021 (Legge 227/2021).

Il Governo ha giustificato la norma dicendo che “non si tratta di un taglio ma di risorse non utilizzate nel 2023 che erano nel capitolo per la legge delega sulla disabilità che non è stata attuata”.

Sottolineiamo che ritardi con cui i Governi hanno affrontato il tema della disabilità, non possono ricadere sulle persone. Si doveva e si potevano spendere le risorse per dare sollievo a 3,1 milioni di persone non autosufficienti potenziando con i 350 milioni di euro il piano nazionale per la non autosufficienza riferito al 2022-2024.