Prestazione universale:”Non vogliamo essere semplicemente informati a posteriori delle decisioni prese, ma chiediamo di partecipare attivamente alla stesura dei decreti attuativi.”

Così Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uilp in merito all’incontro di oggi, 7 gennaio, tra la Viceministra al Lavoro e alle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci e Spi, Fnp, Uilp, sulla prestazione universale per anziani non autosufficienti, partita il 1° gennaio 2025. Per la Uilp ha partecipato la Segretaria nazionale Francesca Salvatore.

Chiediamo di essere coinvolti nella stesura dei decreti

“Chiediamo dunque di essere coinvolti nella stesura dei decreti che ancora devono essere emanati, come ad esempio quello riguardante progetti di coabitazione. I sindacati dei pensionati -continua Barbagallo- devono essere coinvolti fin dall’inizio per garantire che le misure rispondano realmente ai bisogni delle persone anziane e non autosufficienti, così come stabilito dalla Legge Delega sulla Non Autosufficienza.

Prestazione universale: le criticità

Per quanto riguarda il merito della prestazione universale vale quanto abbiamo precedentemente dichiarato: è vero che è una sperimentazione ma è altrettanto vero che la platea è molto limitata rispetto alle esigenze reali. Crediamo inoltre che ci siano ancora forti criticità, a partire dalle assistenze domiciliari garantite dalle strutture pubbliche locali: nel Decreto si utilizzano come unità di misura i giorni, crediamo sia opportuno invece utilizzare il criterio orario, altrimenti si rischiano penalizzazioni. Alcuni criteri del questionario rischiano inoltre di penalizzare chi è assistito da un caregiver. Altro punto delicatissimo riguarda l’assegno di assistenza della prestazione universale che è sostitutiva delle eventuali integrazioni regionali e locali.

 

Il punto cardine, su cui ci siamo più volte espressi è l’inadeguatezza delle risorse. Continuiamo a chiedere maggiori risorse per la non autosufficienza perché gli stanziamenti previsti sono insufficienti. Sottoliniamo che con il decreto fiscale collegato alla manovra economica sono stati tagliati 50 milioni di euro per l’attività di cura non professionale svolta dei caregiver familiari. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: non si fanno le nozze con i fichi secchi.”