Netta contrarietà della Uil Pensionati alle modifiche dei requisiti per ricevere l’assegno sociale, inserite nell’articolo 20 del dl 112, nella versione emendata dal Governo e sul quale la Camera ha già votato la fiducia.

“Si tratta di una decisione grave, sia nei suoi contenuti sia nelle modalità con cui è stata presentata e approvata dal primo ramo del Parlamento – dichiara il Segretario generale della Uilp, Romano Bellissima. Negli stessi giorni in cui leggiamo – prosegue Bellissima – dichiarazioni del ministro Sacconi che annunciano la volontà del Governo di ridisegnare il welfare, ma dopo un confronto con le parti sociali, Governo e Parlamento invece non solo ridimensionano drasticamente uno dei pilastri delle politiche di assistenza agli anziani indigenti, ma lo fanno senza alcuna consultazione con le organizzazioni sindacali.

L’assegno sociale, infatti, è una prestazione di natura specificamente assistenziale, pensata proprio per venire incontro ai cittadini anziani privi di reddito e in condizioni di povertà, bisognosi di assistenza. Non ha dunque alcun senso collegare questa prestazione all’aver svolto una attività lavorativa e all’aver versato contributi previdenziali. In questo modo, confondendo ancora una volta assistenza e previdenza, si snatura lo spirito stesso dell’assegno sociale e si scardina uno degli strumenti pensati dal nostro sistema di welfare per far fronte alle situazioni di povertà estrema tra le persone anziane.

Se la norma fosse definitivamente approvata senza modifiche dal Parlamento sarebbero penalizzati proprio gli anziani più poveri, che resterebbero privi di qualsiasi tutela. La Uil Pensionati – conclude Bellissima – chiede dunque che il Senato corregga questo grave errore e ripristini la natura assistenziale dell’assegno sociale”.