“Governo e Parlamento varino già in questa manovra finanziaria misure incisive e razionali per il recupero del potere d’acquisto delle pensioni. È questa la vera priorità dei milioni di anziani del nostro Paese”.
È quanto dichiara il Segretario generale della Uil Pensionati Romano Bellissima.
“Come Uil Pensionati – prosegue Bellissima – ribadiamo le richieste contenute nella piattaforma unitaria elaborata insieme ai Sindacati dei pensionati di Cgil e Cisl: recupero, sia pure graduale, del potere d’acquisto di tutte le pensioni, anche utilizzando la leva fiscale, e adozione di meccanismi che ne impediscano la progressiva perdita di valore. La cosiddetta quattordicesima introdotta dal precedente Governo, e varata dopo una fase di confronto con i Sindacati dei pensionati, è un provvedimento che va in questa direzione e ha consentito un aumento strutturale delle pensioni a circa 3 milioni di pensionati, tenendo conto del reddito e degli anni di contributi. Chiediamo che si prosegua su questa strada, ampliando la platea dei beneficiari a partire dai pensionati con redditi dai 700 ai 1.200 euro al mese, che hanno subito negli anni un deciso impoverimento e nei cui confronti non è stata finora adottata alcuna misura. Altri provvedimenti assistenziali rivolti a pensionati con redditi molto bassi, quali la social card introdotta dal Governo con la legge 133 o la ‘quindicesima’ per redditi fino a 500 euro proposta da alcuni esponenti del Pd, si caratterizzano come misure di carattere squisitamente assistenziale che non risolvono il problema della perdita di potere delle pensioni. Continuano, inoltre, a rivolgersi a quella parte di pensionati con redditi bassissimi, in larga parte derivanti da pensioni assistenziali, ai quali basterebbe integrare i minimi, senza bisogno di pensare a social card o a ‘quindicesime’ del tutto fuori luogo. La social card, inoltre, ci sembra confusa negli obiettivi e complicata nell’applicazione. Non può essere utilizzata secondo le effettive esigenze del soggetto destinatario e mortifica la libertà di scelta dell’individuo, anche sulla qualità dei prodotti da acquistare e sul luogo dove acquistarli. È slegata da qualsiasi progetto d’insieme per rafforzare il sostegno ai redditi bassi. L’utilizzo dell’Isee, infine, con il meccanismo dell’autocertificazione, espone al rischio che possano usufruire della card anche persone che non ne avrebbero diritto. Noi, naturalmente, non siamo – conclude Bellissima – contrari a provvedimenti che aiutino gli anziani più bisognosi, ma quello che serve è un progetto organico che affronti l’impoverimento progressivo di tutti i pensionati. Aumentare il reddito e quindi anche la capacità di spesa di tutti i pensionati vuol dire, inoltre, contribuire al rilancio dei consumi e alla ripresa economica del Paese”.