La Uilp arriva al suo Congresso piena di determinazione convinta dell’importanza del suo ruolo nel sindacato e del ruolo delle persone anziane nella società Con Spi Cgil e Fnp Cisl si rilancia la mobilitazione unitaria.

Nella prima giornata dei lavori la relazione introduttiva del Segretario generale Uil Pensionati Romano Bellissima.

Si sono aperti questo pomeriggio ad Abano Terme i lavori del 10° Congresso nazionale della Uil Pensionati. Nel corso della sua relazione introduttiva, il Segretario generale della Uilp Romano Bellissima ha annunciato il rilancio della mobilitazione unitaria dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil.

“Con SpiCgil e Fnp-Cisl – ha detto Bellissima – abbiamo concordato una vasta mobilitazione unitaria. Il 5 novembre, tre grandi manifestazioni unitarie a Milano, a Roma e a Palermo. Successivamente, la mobilitazione si sposterà davanti ai Comuni delle città più importanti per coinvolgere le istituzioni locali e i cittadini. Alla fine di questo percorso, una iniziativa nazionale a Roma, che faccia il punto della situazione e programmi le successive iniziative unitarie. Vogliamo sensibilizzare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica sul lavoro che manca, sull’impoverimento dei pensionati e sulle discriminazioni attuate nei loro confronti, sul fisco iniquo, sulla non autosufficienza. Noi chiediamo diritti e rispetto. E lo facciamo unitariamente. Perché crediamo nella maggiore forza dell’agire insieme”.Bellissima ha ringraziato i segretari di Spi-Cgil e di Fnp-Cisl, Carla Cantone e Gigi Bonfanti, per la loro partecipazione ai lavori e ha proseguito affermando: “La Uilp condivide con Spi e Fnp le ansie e l’indignazione per le discriminazioni che, con la scusa della crisi, vengono fatte subire ai pensionati e alle persone più deboli. Ma con Spi e Fnp condividiamo anche l’orgoglio e la determinazione di batterci unitariamente per ristabilire l’equità, la giustizia sociale, il ruolo politico dei pensionati nel nostro Paese e in Europa”.“Chiediamo investimenti per il lavoro e per i giovani; misure mirate per aumentare i redditi dei pensionati, perché una loro accresciuta capacità di spesa può avere effetti positivi sul rilancio dei consumi; servizi sociali e socio sanitari più efficienti; il rilancio della sanità pubblica, gratuita e universale; una legge nazionale per la tutela delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie; una riduzione della tassazione, nazionale e locale, per i lavoratori e i pensionati; una riduzione drastica dei livelli istituzionali, dei costi della politica e una razionalizzazione della spesa pubblica improduttiva”. “Alla tragedia della disoccupazione giovanile, che ha ormai superato il 44%, si aggiunge la perdita di oltre 3 milioni di posti di lavoro. Questo rappresenta un pericolo anche per le pensioni in essere e future – ammonisce il Segretario della Uilp. Il nostro sistema pensionistico, infatti, è un sistema a ripartizione: se si riduce troppo il numero dei lavoratori occupati, l’equilibrio salta e mancheranno i soldi per pagare le pensioni”. “Le scelte compiute dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni sono state sbagliate. Interi settori della popolazione sono stati spinti verso la povertà e non sono stati risolti i veri problemi del nostro Paese. Il Governo Renzi cambi davvero verso. Concordi con le parti sociali, le associazioni, il mondo scientifico una politica economica che porti l’Italia fuori dalla crisi. Il Presidente Renzi metta da parte l’arroganza e le scelte unilaterali che hanno aggravato la situazione e stanno dividendo il Paese. La Riforma del lavoro può essere una straordinaria occasione se il Governo accetta un confronto serio e costruttivo, senza demagogia e senza posizioni pretestuose. La risposta non può essere però il jobs act così come al momento delineato, perché ci sembra contenga ulteriori elementi di precarizzazione, invece di ridurli o eliminarli. Cosa c’entra, poi, la riforma del mercato del lavoro con l’eliminazione dell’articolo 18? – si domanda Romano Bellissima. Cosa ci guadagna un giovane precario se si tolgono le tutele a suo padre? Dopo le modifiche introdotte, l’articolo 18 oggi è solo un deterrente contro gli abusi dei datori di lavoro e non c’è alcuna utilità alla sua soppressione. Come si può sostenere che l’articolo 18, dal momento che non si applica a tutti, è discriminatorio e dunque va tolto? Anche gli 80 euro non sono stati dati a tutti, ma il sindacato non chiede di toglierli a chi li ha avuti, ma di darli anche agli altri, ai pensionati, ai precari, agli incapienti. Insistere per cancellare l’articolo 18 significa voler rompere la coesione sociale, voler costringere i lavoratori alla reazione. È questo che cerca il Governo? Un alibi contro gli insuccessi sulle riforme? Per far credere ancora una volta all’opinione pubblica che la colpa è degli altri?”. “La crisi ha cambiato gli assetti sociali, economici e politici dell’intero pianeta – ha affermato ancora Bellissima. Chiediamo a Cgil, Cisl e Uil il massimo impegno unitario per costruire un grande sindacato globale in grado di contrastare lo strapotere della finanza e la costituzione di grandi monopoli, per contrastare i veri poteri forti che condizionano la vita e lo sviluppo di intere nazioni. L’Europa deve cambiare. Serve più Europa, non meno Europa, e devono cambiare le politiche economiche. Basta con l’austerità a senso unico”. Non manca una stoccata a quanti attaccano i sindacati: “Il sindacato dal dopoguerra ad oggi ha svolto un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’Italia, per l’ampliamento dei diritti e delle opportunità, per la legalità e la lotta contro le mafie e il terrorismo. Il sindacato non è contro, ma per il cambiamento. Ma dobbiamo anche dire che non tutto il nuovo è necessariamente positivo e non tutto il vecchio necessariamente negativo. Il sindacato non è la causa dei mali di questo Paese. Può essere invece un mezzo per risolverli. Il sindacato confederale viene attaccato anche per avere tra i suoi milioni di iscritti tanti pensionati. Ma in Italia oltre il 20% della popolazione ha più di 65 anni. È essere conservatori dare rappresentanza a questi milioni di cittadini? – si chiede Bellissima. Le persone anziane sono una parte significativa del presente e del futuro del nostro Paese. Svolgono un fondamentale ruolo sociale ed economico, all’interno e all’esterno delle famiglie, soprattutto in questo momento di crisi, in cui i giovani non trovano lavoro e molti adulti lo perdono. Con i pensionati e con le persone anziane ci si deve e ci si dovrà confrontare. Non si faranno rottamare da nessuno e continueranno ad esercitare i diritti di cittadinanza nel Paese, nelle istituzioni, nel sindacato. Siamo convinti che l’allungamento della durata media di vita non è l’elemento che renderà insostenibile il nostro modello di welfare, ma può essere invece uno dei cardini di un nuovo sviluppo, intorno al quale costruire innovazione, ricerca, nuovi servizi, nuovi posti di lavoro, nuovi modelli sociali”. “Non c’è contrapposizione nella rappresentanza degli interessi di giovani e anziani. Oggi l’Italia non è un Paese per vecchi e neppure per giovani. Dobbiamo cambiarlo insieme, vecchi e giovani. La Uilp non è un sindacato corporativo né mai lo sarà. Al centro della sua azione c’è da sempre la solidarietà tra le generazioni”. “Arriviamo al nostro Congresso e al Congresso confederale pieni di determinazione e convinti dell’importanza del nostro ruolo nel sindacato e del ruolo delle persone anziane nella società. Siamo una categoria viva, presente sul territorio, competente, attiva nella contrattazione territoriale, rispettata dalle istituzioni locali e regionali. Una categoria forte, che continua ad avere iscritti e consensi e che può rappresentare un elemento di forza e uno stimolo per tutta la Uil”. “Ringraziamo il Segretario generale della Uil Luigi Angeletti per il lavoro svolto in questi anni, per aver compreso le ragioni dei pensionati e per aver sostenuto il processo di cambiamento organizzativo avviato dalla Uil con la Conferenza di organizzazione di Bellaria, che ora dobbiamo continuare tutti insieme. La Uil ha infatti bisogno di innovazione; di ripensare le modalità di elezione dei suoi gruppi dirigenti; di rinsaldare il rapporto con gli iscritti e con i cittadini; di snellire le segreterie, potenziando la presenza e le risorse nei territori; di rappresentare in modo più efficace la pluralità del mondo del lavoro, senza dimenticare i pensionati. Come Uilp abbiamo fatto e faremo la nostra parte affinché la riforma organizzativa avviata prosegua con successo. Nonostante la gravità della crisi e la propaganda antisindacale sempre più dilagante, la Uil gode di ottima salute, crescono i consensi e le adesioni. Se saremo uniti e porteremo avanti la riforma organizzativa che come Uil tutti insieme abbiamo deciso, avremo la possibilità di contrastare l’attacco che ci viene sferrato e di dare il nostro contributo per far uscire dalla crisi un’Italia migliore, più solidale, più giusta, più onesta e per farla ridiventare un luogo dove è bello nascere, crescere, lavorare e invecchiare – ha concluso il Segretario generale Uilp Romano Bellissima”.