Il prossimo 10 dicembre i Sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno indetto una giornata di mobilitazione internazionale per i diritti e la dignità dei pensionati e degli anziani italiani residenti all’estero.
La mobilitazione si svolgerà contemporaneamente in oltre 100 città di 28 nazioni. Le città scelte sono quelle con sedi di ambasciate, consolati e Comites (i Comitati degli italiani all’estero, organismi di rappresentanza degli italiani all’estero nei rapporti con le rappresentanze diplomatico consolari). Tutti gli Stati di nostra emigrazione saranno coinvolti: dall’Argentina all’Australia, dal Brasile alla Germania, dal Canada al Cile, dalla Svizzera al Belgio al Venezuela. In tutte queste nazioni, delegazioni di pensionati ed anziani di origine italiana si recheranno nella stessa giornata presso le sedi delle ambasciate, dei consolati e dei Comites delle varie città per consegnare e illustrare all’Ambasciatore o al Console italiani e ai rappresentanti dei Comites le richieste unitarie di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil per gli italiani pensionati ed anziani residenti all’estero.
Le delegazioni consegneranno, inoltre, una lettera a firma dei tre Segretari generali dei Sindacati dei pensionati e dei Presidenti dei patronati Inca Cgil, Inas Cisl e Ital Uil in cui si chiede ad Ambasciatori, Consoli e rappresentanti dei Comites di farsi interprete presso il Governo italiano dei bisogni e delle aspettative dell’area più fragile della nostra emigrazione. Spi, Fnp e Uilp chiedono, infatti, che già a partire dalla manovra finanziaria 2009 siano date risposte positive ai nostri emigranti più anziani e in difficoltà. Negli anni, milioni di italiani emigrati all’estero si sono integrati nei Paesi che li hanno accolti, conquistando posizioni economiche e sociali di rispetto. Ma non per tutti è stato così. Ancora oggi, decine di migliaia di nostri connazionali, ormai anziani, vivono in condizione di povertà soprattutto in America Latina, ma anche negli altri Paesi di nostra emigrazione. Per questo, Spi, Fnp, Uilp chiedono al Governo e al Parlamento italiani:
- un assegno di solidarietà per gli anziani residenti all’estero che vivono in condizione di estrema povertà. Questo è un provvedimento che è stato, peraltro più volte discusso in Parlamento;
- il ripristino del diritto all’assegno sociale per gli anziani italiani che rientrano in Italia, senza l’obbligo dei dieci anni di residenza continuativa;
- la soluzione dei problemi ancora aperti nel pagamento delle pensioni italiane all’estero;
- la sanatoria totale o parziale per gli indebiti pensionistici maturati senza colpa dai pensionati residenti all’estero;
- l’esenzione dell’Ici sulla prima casa in Italia, se non affittata, anche per gli italiani residenti all’estero;
- la ratifica e il rinnovo delle convenzioni internazionali, a partire da quelle con il Canada e il Cile e l’aggiornamento delle convenzioni e degli accordi internazionali non più attuali.