A cura della Uil Pensionati nazionale, la settima uscita dei ‘Quaderni disabilità’: un approfondimento sul Diritto allo studio:


DIRITTO ALLO STUDIO

DOMANDA DI ISCRIZIONE

Nessuna domanda di iscrizione scolastica può essere rifiutata a causa della disabilità. Anche in eccedenza di iscrizioni, la legge prevede la priorità proprio per gli alunni con disabilità, ancor più se in situazione di gravità.
Al momento dell’iscrizione è necessario presentare anche la certificazione medica attestante la situazione di handicap e la diagnosi funzionale (DF), presupposto per l’attribuzione delle misure di sostegno e integrazione.
Inoltre, occorre indicare tutte le esigenze del ragazzo: trasporto, assunzione di farmaci o terapie in corso, assistenza per l’igiene personale, esigenze alimentari.

 

ASILO NIDO

Per accedere all’asilo nido esiste una graduatoria: i bambini con handicap grave hanno il diritto di priorità nelle iscrizioni. Il Comune, cui compete la gestione e l’amministrazione degli asili, organizza anche la DF presso il servizio di neuropsichiatria infantile dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) di residenza o presso i servizi accreditati. I bambini con sindrome di Down possono essere dichiarati in situazione di gravità dall’ASST o dal medico di base.

 

SCUOLA DELL’INFANZIA

Si procede come per la scuola dell’infanzia, ma è possibile inoltrare eventuali richieste di ore
aggiuntive o modifiche del PEI in uso.

 

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO

Non oltre i termini di iscrizione, è necessario richiedere una nuova Diagnosi Funzionale (la DF va infatti rinnovata ad ogni passaggio di ordine e grado scolastico) e consegnarla alla scuola. Si procede con il coinvolgimento del Dirigente Scolastico, che deve convocare il gruppo di lavoro handicap operativo (GLHO). È importante anche verificare che ci sia stato il passaggio della documentazione, per richiedere eventuali ore aggiuntive o modifiche. Convocato il GLHO, si procede alla stesura del PEI (Piano educativo Individualizzato), soggetto a modifiche e aggiornamenti durante l’anno scolastico. Il DS è responsabile anche nell’assegnazione delle ore di sostegno e assistenza ad personam, che devono essere chiaramente indicate nel PEI.
Nella frequenza delle scuole superiori, l’istituto può proporre all’alunno l’assegnazione di un PEI differenziato.

 

PASSAGGIO DI SCUOLA

Per il passaggio da un ordine di scuola all’altro, è necessario programmare un progetto tra marzo e maggio dell’anno in corso, con la collaborazione di famiglia, medici, educatori, insegnanti, scuola di provenienza e nuova scuola.
Al momento dell’iscrizione (si consiglia entro il mese di aprile-maggio) dovranno essere fornite alla nuova scuola tutte le informazioni inerenti l’alunno con disabilità: i suoi bisogni e necessità.

 

LA FREQUENZA E LE ASSENZE

Nessun tipo di disabilità può essere causa di esclusione dalla frequenza scolastica. Tutti gli alunni, compresi quelli con disabilità, hanno l’obbligo di frequentare almeno i tre quarti delle lezioni. Una eventuale riduzione dell’orario deve essere definita nel PEI (ad esempio un progetto di accoglienza-inserimento), con motivazione scritta e concordata con i genitori e tutti gli operatori del GLHO.
La richiesta di riduzione di orario da parte della scuola è illegittima e discriminante.
Se l’alunno disabile si assenta per motivi di salute, per ricovero in ospedale o malattia presso il proprio domicilio, tale periodo non rientra nel computo delle assenze. Se l’impossibilità di frequenza (per motivi sanitari) supera i 30 giorni, l’alunno ha il diritto di concordare con la scuola un programma specifico, con l’invio a domicilio di docenti per qualche ora settimanale, o partecipazione a distanza (con computer) alle lezioni tenute regolarmente in classe. Le verifiche possono essere mandate online.

 

IN GITA

La scuola non può rifiutare la partecipazione alla gita di un alunno disabile a causa delle complicazioni organizzative. Il Dirigente Scolastico deve accertarsi che i mezzi di trasporto ed il percorso della gita siano accessibili e deve organizzare la presenza di un accompagnatore. Tutti gli alunni devono pagare la stessa quota di partecipazione e occorre ripartire il costo dell’eventuale accompagnatore tra tutti i ragazzi della classe, compreso l’alunno con disabilità. La famiglia, in casi eccezionali, può proporsi come accompagnatore, ma la scuola non può imporlo. Se non si trova una soluzione, la gita degli alunni deve essere annullata.


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Quaderni Disabilità n. 7, “Diritto allo studio” – A cura della Uil Pensionati


Vedi anche la raccolta dei “Quaderni Disabilità”

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