Il 3 luglio si è tenuto a Roma un incontro tra Cgil, Cisl, Uil e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sul nuovo Patto per la salute, con la partecipazione delle categorie della Funzione pubblica e dei Pensionati.

È stata condivisa la necessità di garantire al Servizio sanitario nazionale risorse adeguate, non solo scongiurando ulteriori tagli, ma aumentando investimenti e spesa pubblica, e di assicurare una sanità di qualità in tutte le Regioni italiane.

Tra i temi al centro dell’incontro: i nuovi bisogni sanitari e sociosanitari collegati all’aumento della durata di vita; la necessità di politiche, servizi e sostegni adeguati per la non autosufficienza; gli investimenti in prevenzione; l’attuazione dei nuovi Lea; l’eliminazione delle liste di attesa; l’abolizione del superticket; le condizioni dei lavoratori del settore; la necessità di sbloccare e aumentare le assunzioni; il rinnovo del contratto della sanità privata.

Sono stati previsti ulteriori momenti di confronto, anche tecnici, ed è stato calendarizzato un nuovo incontro per la fine di luglio.


Il comunicato congiunto Cgil, Cisl, Uil e Conferenza delle Regioni

Ci sono convergenze importanti su molte proposte per il nuovo Patto per la salute 2019-2021. Così Stefano Bonaccini – Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – e i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, hanno sintetizzato l’esito dell’incontro che si è tenuto questa mattina nella sede della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Obiettivo centrale del Patto è quello di ristabilire il rispetto del diritto alla salute e alle cure dei cittadini, messo in discussione da anni di tagli al Servizio Sanitario Nazionale. Un diritto che deve essere esigibile in tutto il territorio nazionale, come prevede la Costituzione, assicurando ai cittadini l’accesso, in tempi rapidi e certi, ai servizi e a prestazioni di qualità, previsti nei Livelli Essenziali di Assistenza.

Con il Presidente della Conferenza delle Regioni, Cgil, Cisl e Uil concordano sulla necessità di garantire un finanziamento pluriennale, protetto dai tagli, per programmare in sicurezza il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale. Il Fondo Sanitario Nazionale è largamente sotto finanziato anche rispetto ad altri Paesi europei e la clausola di salvaguardia che il Governo propone nella bozza di Patto non è accettabile. Si rischia, infatti, di esporre la sanità a ulteriori tagli. Al contrario, c’è la necessità di aumentare progressivamente il Fondo rivedendo le previsioni del Governo che stimano un crollo del rapporto tra spesa sanitaria e PIL.

Nell’incontro si è ribadita la necessità, ormai improcrastinabile, di procedere al rinnovo del contratto nazionale della sanità privata vacante da più di 12 anni, immaginando a questo scopo l’introduzione nelle convenzioni di norme a salvaguardia del lavoro di qualità, della piena applicazione del contratto e della regolarità delle sue procedure, garantendo a tutti, indipendentemente dalla natura pubblica o privata del rapporto di lavoro, uguali retribuzioni e diritti.

Il confronto Sindacato-Regioni proseguirà, sia a livello nazionale che su tavoli regionali, su temi quali la sostenibilità finanziaria del servizio sanitario, l’abolizione del superticket, il potenziamento dei servizi nel territorio, la prevenzione, la non autosufficienza, le liste di attesa, il piano di investimenti per l’edilizia e l’ammodernamento tecnologico. Uno specifico confronto è inoltre previsto con i sindacati di categoria sulle politiche per il personale, risorsa fondamentale del SSN.

3 luglio 2019


Il servizio della Uil WebTv
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