Cedolino pensione di marzo 2025: il pagamento avverrà con valuta il 1° marzo presso Poste Italiane e il 3 marzo presso gli Istituti bancari.
Trattenute fiscali
A fine anno si è effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2023 (IRPEF e addizionali regionali e comunali a saldo) sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps.
Se nel corso del 2023 sulla pensione si sono applicate mensilmente ritenute erariali in misura inferiore a quanto dovuto su base annua, l’Inps deve recuperare le differenze a debito sulle rate di pensione di gennaio e di febbraio 2024, trattenendo il debito anche fino alla capienza totale dell’importo del rateo pensionistico in pagamento.
Qualora i ratei di pensione di gennaio e di febbraio dovessero risultare insufficienti per il recupero totale si proseguirà con le trattenute sui ratei mensili successivi.
Nel solo caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per i quali il ricalcolo delle ritenute erariali ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione si estende comunque fino alla mensilità di novembre. Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, anche sul rateo di febbraio, oltre all’IRPEF mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2023.
Si ricorda che le addizionali regionali e comunali si recuperano in 11 rate, da gennaio a novembre dell’anno successivo a quello cui si riferiscono.
Cedolino pensione di marzo: le somme conguagliate
Le somme conguagliate si certificheranno nella Certificazione Unica 2024.
Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.