Documento del coordinamento nazionale per le Politiche di genere e le Pari opportunità della Uil Pensionati in preparazione dell’Assemblea nazionale delle Donne Uil

Il Coordinamento nazionale per le Politiche di genere e le Pari opportunità della Uil Pensionati, riunito a Roma il 18 gennaio 2012, in preparazione dell’Assemblea nazionale delle Donne Uil, evidenzia la specificità femminile dell’invecchiamento in Italia.
Le donne vivono di più. Sono la maggioranza delle persone ultra65enni. Sono la grande maggioranza delle persone ultra80enni.

Sono la maggioranza delle persone anziane che vivono sole.
Sono la maggioranza delle persone disabili e non autosufficienti anziane, soprattutto nelle fasce più elevate di età.
Sono la maggioranza dei pensionati italiani. Hanno pensioni di importo mediamente più basso rispetto agli uomini.
Sono dunque a maggior rischio di povertà, solitudine ed esclusione sociale.
Continuano a svolgere anche in età anziana una parte fondamentale del lavoro di cura all’interno delle famiglie, accudendo familiari disabili e non autosufficienti, genitori, suoceri, coniugi, nipoti (e anche bisnipoti, fenomeno questo in aumento). È un lavoro che ha un valore non solo sociale, ma anche economico, perché sostituisce servizi che hanno un costo per la collettività e contribuisce alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro di giovani, soprattutto donne, che senza questo aiuto non potrebbero svolgere un’occupazione retribuita.

Questa forte specificità femminile dell’invecchiamento è spesso ignorata. Le donne anziane e i loro problemi hanno limitata visibilità e il loro fondamentale ruolo sociale è scarsamente riconosciuto. Eppure, non si può affrontare efficacemente l’invecchiamento della popolazione, con i problemi, le sfide, ma anche le opportunità che esso pone, senza tener conto della specificità femminile. Così come non si possono rilanciare occupazione, sviluppo e crescita senza tener conto della condizione delle lavoratrici e in generale delle donne del nostro Paese.

Le donne della Uilp, insieme a tutta la Uilp, sono da tempo impegnate, all’interno e all’esterno della categoria, nell’approfondire e nel diffondere una lettura di genere dell’invecchiamento, nell’ambito di una più generale difesa dei diritti e valorizzazione del ruolo fondamentale delle persone anziane nel nostro Paese, che costituiscono ormai il 20% circa del totale della popolazione. A questo proposito, non va dimenticato il fondamentale contributo dei pensionati alle entrate fiscali del nostro Paese, e dunque anche al finanziamento del welfare, visto che pagano circa un terzo dell’Irpef complessiva.

Le donne della Uilp chiedono all’Assemblea nazionale delle Donne Uil che si terrà il prossimo 1° febbraio di assumere e valorizzare la specificità femminile della condizione anziana come parte della specificità della condizione delle donne in Italia e a tutta l’organizzazione di considerare la specificità delle donne pensionate nell’elaborazione delle politiche e delle azioni all’interno e all’esterno della Uil.

Per il Coordinamento nazionale Pari opportunità della Uilp, la solidarietà tra le donne delle diverse generazioni e di tutte le categorie dei lavoratori attivi e dei pensionati è un valore fondamentale, da rafforzare all’interno dell’organizzazione, anche potenziando la rete delle donne della Uil nei

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territori e nelle/tra le categorie, nel contesto di quel patto tra le generazioni da sempre al centro dell’azione della Uilp.

Risolvere problemi cruciali per le donne anziane di oggi, vuol dire risolverli anche per le donne che saranno anziane domani. Analogamente, risolvere problemi delle donne giovani e adulte oggi, vuol dire migliorare la loro futura condizione in età anziana. Ci sono poi problemi che accomunano le donne di tutte le età, la cui soluzione avvantaggerebbe tutte, ad esempio il peso squilibrato del lavoro domestico e di cura e la carenza di servizi sociali, in particolare per l’infanzia e per l’età anziana.

Il Coordinamento nazionale Pari opportunità della Uil Pensionati individua alcune priorità per migliorare la condizione delle donne pensionate e anziane, di oggi e di domani:

  • –  incremento dell’occupazione femminile, in tutte le fasce di età, e misure per favorire chi in età

    anziana vuole continuare a lavorare;

  • –  politiche attive del lavoro in un’ottica di genere, per eliminare gli squilibri oggi esistenti tra

    donne e uomini nei tassi di occupazione e negli importi delle retribuzioni, squilibri che hanno

    ripercussioni dirette sugli importi futuri delle pensioni;

  • –  incremento delle politiche per la conciliazione;
  • –  nell’ambito della più generale azione per il recupero del potere d’acquisto di tutte le pensioni in

    essere, misure per ridurre il gap negli importi delle pensioni oggi esistente tra donne e uomini, con attenzione particolare alle pensioni di reversibilità, percepite in maggioranza da donne, e ai contributi silenti, oggi accumulati in maggioranza da donne;

  • –  attenzione alle persone anziane che vivono sole, in gran parte donne e spesso molto anziane (per le politiche sociali, ma anche per quanto riguarda fiscalità nazionale e locale, tributi e tariffe). Vivere soli, soprattutto in età anziana, è una penalizzazione e un costo, che devono essere riconosciuti;
  • –  incremento delle politiche volte al contrasto delle povertà e dell’esclusione sociale;
  • –  attenzione al lavoro domestico e di cura, gratuito e retribuito, e alla condizione e alla formazione degli/delle assistenti familiari, in gran parte stranieri, e alle loro relazioni economiche ed affettive con le persone di cui si prendono cura, in maggioranza anziane. Le

    donne sono la maggioranza delle persone assistite e la maggioranza delle persone che assistono;

  • –  miglioramento dei servizi sociali e sanitari, con attenzione alla specificità di genere;
  • –  incremento dei servizi per l’infanzia;
  • –  per migliorare la vita delle persone più fragili, ma anche di chi se ne prende cura, adozione di

    una legge nazionale per la tutela delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie e rifinanziamento del Fondo nazionale per le non autosufficienze. Serve una politica nazionale che assicuri servizi e sostegni anche economici adeguati ed uniformi su tutto il territorio nazionale. Parallelamente, devono migliorare le politiche regionali per la non autosufficienza, in moltissime Regioni assolutamente carenti. Prioritariamente servono servizi e sostegni per mantenere le persone nei propri domicili, ma anche strutture semiresidenziali e residenziali, quali centri diurni, case protette, residenze sanitarie, strutture dignitose e di qualità, accreditate secondo criteri adeguati e uniformi su tutto il territorio nazionale e sottoposte a controlli e verifiche rigorosi. Le donne della Uilp valutano di particolare interesse le sperimentazioni di residenzialità assistita;

  • –  politiche della formazione volte in particolare al superamento del digital divide, che colpisce tutta la popolazione anziana, ma soprattutto le donne.

    Esiste una relazione stretta tra miglioramento delle condizioni delle donne, di tutte le età, e miglioramento generale della società. Uno degli obiettivi delle donne della Uilp e della Uil deve essere proprio evidenziare questa relazione.

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Soprattutto in un momento di gravissima crisi come l’attuale, è indispensabile valorizzare le donne, che sono oggi un importante motore di sviluppo e una grande risorsa del nostro Paese.
Realizzare politiche focalizzate sulle donne vuol dire affrontare e risolvere questioni fondamentali per l’intera società, quali la bassa occupazione, la bassa crescita del Pil, i ritardi del mezzogiorno, le inefficienze del nostro sistema di welfare.

Dare maggior spazio alle donne nel lavoro, nella politica, nelle istituzioni, nelle imprese, nel mondo dell’economia e della finanza, eliminando gli ostacoli oggi esistenti alla loro piena partecipazione, arricchisce il sistema Italia di professionalità e competenze e produce lavoro e ricchezza.

Anche nel sindacato, anche nella Uil, dare maggior spazio alle donne vuol dire far crescere tutta l’organizzazione, nei numeri, nelle competenze e nelle proposte sindacali.
Oggi c’è ancora un problema di una rappresentanza inadeguata delle donne negli organismi della Uilp e della Uil, che va superato.

Per quanto riguarda la nostra categoria, le donne iscritte alla Uil Pensionati sono circa il 54% del totale, mentre la percentuale di donne negli organismi (Comitato centrale, Direzione nazionale, Direttivi regionali, Direttivi provinciali, Segreteria nazionale, Segreterie regionali, Segreterie provinciali) varia da un minimo del’11% circa a un massimo del 20% circa.

Il Coordinamento nazionale Pari opportunità della Uil Pensionati ha deciso, in accordo con la Segreteria nazionale Uilp, un percorso condiviso per incrementare la presenza delle donne negli organismi Uilp, individuando come primo obiettivo l’indicazione di una soglia minima di presenza delle donne negli organismi – in ogni caso non inferiore al 20% – che diventi vincolo statutario, incentivando le buone pratiche e le strutture che si attivano per raggiungere questo obiettivo o che l’hanno già raggiunto. Sarà inoltre proposto agli organi statutari l’inserimento in tutti i bilanci, a partire da quello della Uilp nazionale e delle Uilp regionali, di una voce di spesa per il funzionamento dei Coordinamenti pari opportunità e per l’incremento della presenza femminile negli organismi.

Una maggiore presenza di donne negli organismi Uilp è necessaria non solo per riequilibrare la rappresentanza, ma anche per incrementare la capacità propositiva e le rivendicazioni della categoria.

Per il Coordinamento nazionale Pari opportunità della Uil Pensionati, le donne della Uil dovrebbero tutte insieme rafforzare la propria azione soprattutto intorno a due obiettivi:

  • –  sviluppare un’ottica di genere nelle proposte del sindacato e nella contrattazione, in particolare

    aziendale e territoriale;

  • –  operare all’interno dell’organizzazione, e con l’organizzazione, per il riequilibrio della

    rappresentanza, a tutti i livelli.
    Le donne della Uilp valutano positivamente l’azione fin qui svolta in queste direzioni dal Coordinamento nazionale Pari opportunità della Uil.

    Settori di azione strategici per raggiungere questi obiettivi sono:

  • –  lettura di genere nella contrattazione, con particolare attenzione alla contrattazione aziendale e

    territoriale;

  • –  formazione mirata per le donne Uil sulla contrattazione aziendale, con proposte di genere;
  • –  formazione mirata per le donne Uil sulla contrattazione territoriale con Comuni, Province,

    Regioni, con lettura di genere dei bilanci e proposte di genere (ad es. per quanto riguarda i servizi per l’infanzia, i servizi e i sostegni per anziani e disabili, la prevenzione socio sanitaria e gli stili di vita, i consultori, i tempi delle città, gli orari dei servizi e degli uffici pubblici, i trasporti pubblici, le barriere architettoniche, la mobilità, la sicurezza nelle città, le banche del tempo, le sperimentazioni abitative, ecc.). Con attenzione alle specificità delle donne anziane;

  • –  azioni per incrementare le politiche di conciliazione, a tutti i livelli, e formazione mirata per le donne Uil;

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  • –  politiche per incrementare i servizi sociali, a tutti i livelli, e formazione mirata per le donne Uil;
  • –  politiche per contrastare la violenza contro le donne, dentro e fuori i luoghi di lavoro, all’interno delle famiglie e nelle strutture socio sanitarie. Con attenzione alle specificità delle donne

    anziane. E formazione mirata per le donne Uil;

  • –  politiche per migliorare le condizioni di salute, dentro e fuori i luoghi di lavoro, con attenzione

    alle specificità di genere e di età e alle politiche di prevenzione e di diagnosi precoce. E

    formazione mirata per le donne Uil;

  • –  formazione sulla previdenza, con attenzione alle specificità di genere;
  • –  formazione per le donne Uil alla comunicazione, alla contrattazione e all’attività sindacale;
  • –  modifica dei meccanismi organizzativi all’interno del sindacato per incrementare la

    partecipazione delle donne alla vita e alle attività del sindacato e aumentare la loro presenza negli organismi Uil, a tutti i livelli.