Medicina di genere e malattie cardiovascolari nella donna: il focus del convegno UIL Pensionati Veneto.
Si è svolto il 24 gennaio a Palazzo Moroni, a Padova, il convegno organizzato dalla UIL Pensionati Veneto Pari Opportunità e politiche di genere, in collaborazione con il Coordinamento Pari Opportunità UIL Veneto. Dal titolo “La medicina di genere, l’importanza di relazioni inclusive, la partecipazione sociale, prendersi cura di se stesse per una migliore qualità di vita delle donne anziane”, l’evento ha messo al centro del dibattito le differenze di genere nella medicina, con particolare attenzione alle malattie cardiovascolari nella donna.
Ad aprire i lavori sono state Debora Rocco, Segretaria generale UILP Veneto, Patrizia Canton, Responsabile Pari Opportunità UILP Veneto, e Paola Pomarico, Responsabile Pari Opportunità UIL Veneto. Nel suo intervento, Rocco ha evidenziato l’importanza di un approccio alla medicina che consideri le differenze di genere per migliorare le cure e ridurre le discriminazioni: “Le donne hanno bisogno di percorsi di prevenzione e trattamenti adeguati alle loro specificità. La medicina di genere non è una scelta, ma una necessità per garantire equità nella salute.”

L’intervento di Rocco

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Medicina di genere: cos’è?

In medicina, nella sperimentazione farmacologica e nella ricerca scientifica, il tema delle differenze di genere è storia recentissima. Infatti, la medicina, fin dalle sue origini, ha avuto un’impostazione androcentrica relegando gli interessi per la salute femminile ai soli aspetti specifici correlati alla riproduzione.

La MDG o, meglio, di genere-specifica è definita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. Una crescente mole di dati epidemiologici, clinici e sperimentali indica l’esistenza di differenze rilevanti nell’insorgenza, nella progressione e nelle manifestazioni cliniche delle malattie comuni a uomini e donne, nella risposta e negli eventi avversi associati ai trattamenti terapeutici, nonché negli stili di vita e nella risposta ai nutrienti. Anche l’accesso alle cure presenta rilevanti diseguaglianze legate al genere.