“Documento CES per la manifestazione europea del 29 settembre 2010 – preparato sulla base della Risoluzione adottata all’unanimità dal Comitato Esecutivo CES dell’ 1-2 giugno 2010”
No all’austerità – Sì alla crescita ed al lavoro
Le misure di austerità mettono l’Europa a rischio di recessione e di aumento della disoccupazione
La crisi finanziaria ha gettato l’Europa nella peggiore situazione mai registrata dagli anni trenta del secolo scorso: 23 milioni di lavoratori europei si trovano in una condizione di insicurezza e vulnerabilità e le tensioni sociali stanno crescendo praticamente ovunque.
In questa situazione estrema, le uniche risposte dei governi europei sono le misure di austerità ed i tagli alla spesa pubblica che, a loro volta, influenzano negativamente i meccanismi di sicurezza sociale.
Studiate quali terapie d’urto per uscire dalla stagnazione, queste misure di austerità rischiano al contrario di portarci alla recessione, proprio come accadde nel 1931. Esse avranno l’effetto opposto rispetto a quello previsto ed auspicato. Il potere d’acquisto si ridurrà e le prospettive di ripresa svaniranno. Le misure di austerità sono ingiuste in quanto, in verità, la crisi ha già indebolito milioni di persone che ora dovranno ulteriormente stringere la cinghia.
I governi sono rimasti insensibili a questo fatto. In preda al panico, hanno ceduto alle richieste del mercato. Essi penalizzano per la seconda volta proprio coloro che stanno già pagando il prezzo della crisi.
Lungi dal calmare i mercati, i tagli alla spesa pubblica rischieranno di stroncare sul nascere la debole crescita che stiamo attualmente registrando e, al contempo, di accrescere ulteriormente la disoccupazione, già di per sé molto elevata.
Dal punto di vista sociale, ci aspetta un inverno davvero molto duro.
La situazione è estremamente grave e l’Europa deve assumersi le proprie responsabilità.
L’Europa sociale è sotto pressione e questa pressione aumenterà se i governi adotteranno premature strategie di uscita dalla crisi, che potranno comportare gravi conseguenze sociali. I governi hanno speso centinaia di miliardi per salvare le banche mentre il denaro dovrebbe essere impiegato per promuovere la crescita sostenibile e l’occupazione.
Proprio perché non siamo responsabili di questa crisi, la CES continua la sua offensiva per un’Europa più sociale e più unita a beneficio dei suoi cittadini. Queste sono le nostre richieste:
1. la governance economica europea deve essere ulteriormente sviluppata mediante l’attuazione di nuove metodologie per raccogliere fondi, in particolare tramite un’imposta sulle transazioni finanziarie ed i bonus, tramite l’emissione di Eurobond e l’elaborazione di politiche di investimento pubblico per una crescita sostenibile
2. L’Unione europea deve ora concentrarsi sulle azioni volte a ridurre la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, con un nuovo piano di ripresa pari all’1% del Prodotto Interno Lordo (PIL) europeo. L’Europa ha urgente bisogno di sviluppare strategie industriali dinamiche e sostenibili che si basino su politiche volte a ridurre le emissioni di carbonio.
3. E’ necessario attuare una governance economica europea che tuteli i lavoratori e salvaguardi i servizi pubblici essenziali, combattendo l’evasione fiscale dei ricchi e dei privilegiati, nonché le pratiche contabili inaccettabili di alcune banche ed agenzie di rating, come Goldman Sachs. L’Unione europea deve elaborare nuove metodologie per rafforzare il coordinamento fiscale ed aumentare la trasparenza fiscale.
4.La CES chiede all’Unione europea di attuare un Protocollo Sociale atto a garantire un migliore equilibrio tra mercato unico e diritti sociali.
5. Si rende necessario accelerare la realizzazione di un’efficiente regolamentazione finanziaria, sia in Europa che a livello internazionale.
6. Deve essere sviluppato un approccio politico integrato a livello europeo nelle nostre relazioni con i paesi emergenti e per migliorare la cooperazione internazionale.
Si ravvisa l’urgente necessità di lottare per un’Europa più sociale in cui la contrattazione sociale non sia più soggetta alle regole del mercato. Noi vogliamo conseguire il progresso sociale e dire “basta” ai tagli, che indeboliscono i sistemi di tutela sociale, ed al dumping sociale.
Participate attivamente alla Giornata d’Azione europea della CES prevista per il 29 settembre 2010, la grande manifestazione dei sindacati europei a Bruxelles, nonché a tutte le altre azioni organizzate in ogni singolo Paese.
Manifestiamo uniti contro:
– le misure di austerità in Europa;
– la precarietà del lavoro e la disoccupazione;
– la deregolamentazione delle norme di lavoro ed il regresso a livello sociale;
– la povertà e l’esclusione sociale;
Lottiamo per:
– l’accesso ad un’occupazione stabile e di qualità ed alla formazione per tutti;
– la garanzia di un salario dignitoso;
– la salvaguardia e lo sviluppo del potere d’acquisto;
– il rispetto e lo sviluppo di norme sociali in tutti i paesi e di strumenti di dialogo sociale in tutta l’Unione europea;
– l’accesso ai servizi pubblici e sociali di qualità;