Care colleghe e cari colleghi,

sono molto dispiaciuto e preoccupato per quello che state vivendo nei vostri Paesi, a causa della pandemia che sta causando tante migliaia di persone infette e decedute. Spero che tutti voi stiate bene.

Questa è la settimana in cui ci saremmo dovuti trovare tutti insieme a Bruxelles per la riunione dell’Esecutivo della Ferpa e invece ci troviamo ognuno nel proprio paese, probabilmente chiusi in casa per evitare questo contagioso e mortale virus, il cosiddetto Covid-19, e per rallentare la sua diffusione.

Su questa grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo, che sta colpendo maggiormente le persone anziane, e che avrà effetti sull’economia europea e dei singoli Stati, voglio dividere con voi alcune mie considerazioni e riflessioni per cercare di trovare insieme delle strategie per poter continuare e migliorare, come Ferpa, il nostro ruolo a difesa dei milioni di anziani e pensionati europei.

Le domande che mi pongo sono:

Quando usciremo, spero presto, da questa situazione l’Europa e i singoli governi nelle loro future scelte di politica economica, di sviluppo e di ricerca, terranno conto di quanto è avvenuto per evitare che si ripeta?

Riconoscendo la gravità dell’emergenza sanitaria e il grande impegno di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario, in prima linea per curare e salvare vite, in futuro si faranno investimenti nei sistemi sanitari pubblici per migliorarli, superando la solita logica dei tagli e delle privatizzazioni? Considerato che questa emergenza ha messo in luce carenze, difficoltà e i danni apportati in molte nazioni dai continui tagli al welfare e alla sanità pubblica.

L’Unione europea sarà in grado di fare scelte di politica economica per gestire questa crisi senza far ricadere l’onere sui lavoratori e sui pensionati come è già avvenuto con la crisi finanziaria nel 2008?

La comunità scientifica ha motivato l’alta mortalità tra le persone anziane e molto anziane con il fatto che le persone di età più elevata sono in genere più a rischio, perché con minori difese immunitarie e spesso con multipatologie. In futuro, le nazioni europee terranno conto di questa realtà e incentiveranno le politiche per promuovere un invecchiamento attivo e in salute per il maggior numero di cittadini?

Oggi non sappiamo come agiranno l’Unione europea e i governi dei nostri Paesi, e neppure quali politiche adotteranno rispetto a questi importanti temi. Ma noi dobbiamo essere pronti ad agire, come Ferpa, con le nostre richieste. Credo che molte risposte a queste mie domande siano presenti nel lavoro che stiamo facendo insieme con i dossier, che devono tener conto di quello che sta avvenendo. Dossier che permetteranno alla Ferpa di avere un ruolo più incisivo nei confronti delle Istituzioni europee.

Dobbiamo, inoltre, ripeto, vigilare affinché non vengano emanate politiche di austerità e tagli a causa della crisi a difesa dei posti di lavoro e del reddito dei lavoratori e pensionati.

Capisco quanto sia difficile per tutti noi in questo periodo, mentre si contano a migliaia i contagiati e i deceduti a causa del virus, parlare di sindacato e di dossier. Perdonate la mia intromissione, ma ho ritenuto utile farlo, per avere un contatto con voi in questo periodo buio e per rafforzare la solidarietà tra di noi attraverso un lavoro che sicuramente sarà utile per rivendicare gli interessi delle persone anziane e pensionate che rappresentiamo. Un lavoro che ci può anche aiutare a guardare oltre questa terribile pandemia, per poter arrivare alla nostra Assemblea di metà mandato di ottobre con i dossier già definiti, sui quali costruire un progetto rivendicativo condiviso.

Esprimo a tutti voi solidarietà e fratellanza, insieme a Jessica e Henri.

Un forte abbraccio .

Agostino Sicialiano
Segretario Generale Ferpa

26 marzo 2020