Il Segretario Generale della Ferpa, Agostino Siciliano e la Presidente del Comitato Donne della Ferpa, Mireille Paume hanno scritto una lettera alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen per esprimere la preoccupazione delle Federazione Europea dei Pensionati e delle Persone Anziane riguardo al programma di lavoro della Commissione.
“Cara Presidente, le scriviamo per portare alla sua attenzione la preoccupazione delle Federazione Europea dei Pensionati e delle Persone Anziane (Ferpa) riguardo al programma di lavoro della Commissione. La CES ci ha messi a conoscenza del fatto che la Commissione sta considerando un piano che mette a rischio la Direttiva Europea sulla Trasparenza Salariale e la Gender Equality Strategy nella sua interezza. Le chiediamo di riconsiderare la questione. Nel nostro sistema, un approccio del genere sarebbe uno sbaglio e avrebbe delle conseguenze anche sul lungo periodo, dato che significherebbe posporre il pareggiamento delle pensione degli uomini e delle donne, considerato che, al momento, in quasi tutti i Paesi Europei le pensioni percepite dalle donne sono inferiori a quelle percepite dagli uomini, a causa dell’inuguaglianza di genere nel pagamento dei salari durante la vita lavorativa. Presidente, lei ha fatto dell’uguaglianza di genere una pietra miliare della sua presidenza. Rendere obbligatoria la Direttiva sulla Trasparenza Salariale è stata una degli impegni dei suoi primi 100 giorni da Presidente. Le azioni volte a difendere l’uguaglianza di genere non possono essere messe in discussione, nemmeno in questo periodo di crisi dovuto al Covid-19. L’uguaglianza salariale è un requisito intrinseco del Trattato Europeo, non una possibilità prevista solo in periodi sereni. C’è una grande interconnessione tra il piano europeo di recupero e lo stabilire una nuova normalità dopo il Covid-19, e questo evidenzia la necessità di una Strategia per l’Uguaglianza di Genere. In tutta l’Europa, nei settori di lavoro considerati essenziali, il lavoro è prevalentemente svolto da donne che sono sottovalutate e sottopagate. Questo deve essere affrontato come parte della ripresa, le lavoratrici non dovrebbero essere messe in secondo piano. Bisogna rendere effettiva l’annunciata Direttiva sulla Trasparenza Salariale modificandola inoltre per affrontare le cause profonde della disuguaglianza e della sottovalutazione sul lavoro. Il Covid-19 ha evidenziato quanto gli stipendi determinati dal mercato del lavoro , di addetti alla pulizia, vendita al dettaglio, trasporti, di badanti e infermieri siano ingiusti e anche quanto il valore di questi stipendi si sia discostato dall’effettivo vantaggio che queste lavoratrici apportano alla società e all’economia. È tempo che i lavoratori a basso salario si assicurino un aumento permanente del reddito e che guadagnino un salario equo con benefici adeguati. La Direttiva sulla Trasparenza Salariale può far sì che questo avvenga, attraverso l’inclusione all’interno di essa di disposizioni che aiutino i lavoratori e i loro sindacati a rivalutare la retribuzione e a garantire aumenti che riflettano il valore reale del lavoro per le organizzazioni e la società. Fondamentalmente, è necessario autorizzare i Sindacati a contrattare per costruire una nuova normalità in cui il lavoro svolto dalle donne sia adeguatamente valutato e pagato. Questa crisi segnerà un nuovo inizio. Dobbiamo ricordarci di coloro che stanno lavorando in prima linea, nei servizi, nell’assistenza, nelle pulizie. Non possiamo permettere che ciò che è accaduto nel 2008 si ripeta, quando sono state le aziende a crollare ma a pagarne il prezzo sono stati i lavoratori, i pensionati e l’Uguaglianza di Genere. Aspetto una sua positiva risposta, restiamo a disposizione per assisterla nei suoi sforzi per garantire un’Unione Europea in cui l’uguaglianza di genere sia una realtà per tutte le donne.”