Cari Presidenti, Primi Ministri e Capo di Stato
Nelle ultime settimane le istituzioni dell’Unione Europea ed i Governi di molti Stati membri hanno messo in atto misure straordinarie per sostenere i lavoratori e le aziende che si trovano ad affrontare l’emergenza Covid-19
Nonostante questi sforzi i lavoratori continuano a dover subire licenziamenti su larga scala, non-corresponsione delle retribuzioni, perdite di reddito, ambienti di lavoro non sicuri e violazioni dei loro diritti e delle loro tutele.
La misura più importante per cui le parti sociali stanno spingendo- -il lavoro ad orario ridotto e le misure di compensazione del reddito- l’unica misura che può mantenere i soggetti nel loro posto di lavoro ed evitare la disoccupazione di massa e la recessione- è operativa solo in alcuni Stati membri e con molti limiti.
in alcuni paesi non si applica ai lavoratori di tutti i settori, in altri paesi si ferma dopo poche settimane e compensa solo una pare limitata delle retribuzioni. In alcuni Paesi le risorse disponibili non sono sufficienti per tutti i lavoratori interessati ed in altri questa misura praticamente non esiste e non si prevede di introdurla.
Anche nei paesi in cui le misure potrebbero affrontare l’emergenza, non tutti i datori di lavoro ne stanno utilizzando- perchè le aziende non possono sopravvivere alla crisi per mancanza di liquidità e pertanto chiudono, o perchè non possono accedere alla misura (questo è spesso il caso delle PMI) oppure perchè preferiscono semplicemente licenziare i lavoratori piuttosto che impegnarsi in trattative per applicare forme di lavoro ad orario ridotto.
Risultato di questa situazione è che i Sindacati nazionali e di categoria settoriale si trovano ad affrontare il problema di centinaia di migliaia di lavoratori che diventano disoccupati o perdono il proprio reddito senza alcuna forma di compensazione. Ciò sta causando una drammatica crisi sociale che molto presto si trasformerà in una crisi economica dalla quale sarà molto difficile per l’Europa riprendersi.
La situazione è anche peggiore per i lavoratori atipici e i lavoratori autonomi, che non beneficiano di alcuna misura di sostegno nella maggior parte degli Stati membri. Per non parlare dei lavoratori frontallieri, migranti e irregolari. Le indennità di malattia compensano molto raramente le perdite di reddito subite per tutto il tempo necessario a guarire dal virus.
Inoltre, alcuni Governi stanno adottando iniziative legislative per ridurre i diritti sindacali ed i diritti e le tutele dei lavoratori, in particolare per quanto riguarda i licenziamenti, l’orario di lavoro, i salari minimi, i contratti collettivi e il dialogo sociale. L’azione messa in atto dai Sindacati nazionale con il sostegno della CES ha finora bloccato questi tentativi, ma non siamo sicuri che questi Governi non ci riproveranno.
Infine, assistiamo a diversi tentativi da parte di datori di lavoro senza scrupoli di sfruttare l’emergenza Covid-19 per licenziare i lavoratori, ridurre le loro retribuzioni, nonchè i loro diritti e le loro tutele.
In questo quadro, chiediamo alle Istituzioni che rappresentate di intervenire con urgenza.
In particolare:
-Chiediamo agli Stati membri di astenersi da qualsiasi iniziativa volta a ridurre i salari, i diritti e le tutele dei lavoratori o a minare il dialogo sociale;
-Chiediamo agli Stati membri di mettere in atto con urgenza misure per il lavoro ad orario ridotto ed accordi di compensazione del reddito, che si applichino a tutti i lavoratori, ivi compresi i lavoratori atipici, i lavoratori autonomi, i lavoratori precari ed i lavoratori irregolari, ed a tutte le imprese di qualsiasi dimensione ed in tutti i settori.
-Chiediamo agli Stati membri di fornire accesso alle indennità di disoccupazione senza restrizioni o periodi di attesa, di estendere la durata dei congedi per malattia, di ampliarne l’applicazione a tutti i lavoratori e di aumentare il livello di compensazione del reddito;
-Chiediamo alla Commissione Europea di istituire con urgenza un programma europeo per la riassicurazione dal rischio della disoccupazione (SURE) al fine di intervenire non solo a sostegno dei sistemi di disoccupazione, ma in particolare per il lavoro a tempo ridotto e per le modalità di compensazione del reddito, per far sì che tali misure vengano adottate e siano operative ed universalmente accessibili in tutti gli Stati membri;
-Chiediamo al Consiglio Europeo all’Eurogruppo ed alla Commissione Europea di far sì che tale Piano Europeo sia sostenuto da finanziamenti sufficienti tramite la creazione di uno strumento di debito comune;
-Chiediamo alla BCE, a tutte le Istituzioni della UE ed a quelle nazionali, alla Commissione Europea ed agli Stati membri di stabilire condizioni chiare per tutti i tipi di finanziamento forniti alle imprese, al settore bancario e finanziario ed ai servizi di interesse generale: nessun licenziamento dei lavoratori, nessuna riduzione delle loro retribuzioni e dei loro diritti, nessuna distribuzione di dividendi ai beneficiari di finanziamenti pubblici.
Stiamo tutti vivendo una situazione di emergenza senza precedenti. Dobbiamo assumerci la responsabilità di tutelare ora, innanzitutto, le persone, ed evitare la disoccupazione di massa, la povertà e la recessione, che metteranno a rischio le nostre democrazie e l’Unione Europea nei prossimi dieci anni. Ringraziandovi sin d’ora pe la vostra cortese attenzione, inviamo i nostri saluti più cordiali.
Luca Visentini
Segretario Generale CES
Bruxelles 29 Marzo 2020