Lettera di Agostino Siciliano, Segretario generale, ai membri della Ferpa:

“Care colleghe e cari colleghi,
sono molto preoccupato per come in Europa si sta svolgendo la campagna vaccinale anti Covid-19.
La campagna è giustamente partita dalle persone più a rischio, in particolare operatori sanitari e popolazione anziana, che ha pagato e sta pagando un prezzo troppo alto in termini di contagi e mortalità.
Mi sembrava l’inizio di un percorso per uscire da questa terribile pandemia, che purtroppo persiste e provoca ancora migliaia e migliaia di contagi e decessi. I ritardi nella consegna dei vaccini da parte delle aziende produttrici stanno però rallentando molto questo percorso, con gravi conseguenze sulla vaccinazione della popolazione anziana, in particolare sulle persone over80enni e sulle persone con patologie, che dovevano essere vaccinate per prime.
Si stanno verificando ritardi nella produzione di tutti i vaccini e incertezze, in particolare sul vaccino Astrazeneca. Ci sono pareri discordanti sull’efficacia di questo vaccino sulla popolazione più anziana, scarsamente rappresentata nelle fasi di sperimentazione.
Gli esperti dell’Ema ritengono che il vaccino Astrazeneca possa essere utilizzato anche sulle persone anziane, ma attendono maggiori informazioni dagli studi ancora in corso. Alcuni Paesi pensano invece di somministrarlo solo agli under55enni; altri Paesi solo agli under65enni.
Questo sta creando grande confusione e preoccupazione tra gli anziani europei e rischia di produrre discriminazioni e disparità.
Pur consapevoli delle oggettive difficoltà, io credo che, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza e dei controlli, la gestione della campagna vaccinale in tutti i Paesi dovrebbe essere gestita tenendo presente che la priorità per la salute pubblica, ma anche per la ripresa dell’economia e dello sviluppo, è vaccinare prima le persone più a rischio, chi ha patologie, gli anziani e poi tutte le altre persone. La programmazione dovrebbe quindi evitare che un 50enne in buona salute e non impegnato in lavori ad alta pericolosità di contagio sia vaccinato prima di un 80enne, che fa parte della categoria più a rischio.
Per evitare che questo avvenga occorre che tutti i Paesi   aggiornino i loro programmi di somministrazione dei tre vaccini finora approvati dall’Ema e degli altri che dovessero essere approvati successivamente, tenendo conto di ciò che sta accadendo, in modo che in tutta Europa siano garantite le stesse tutele a tutti i cittadini, eliminando  le incertezze e le preoccupazioni della popolazione anziana.
Serve, a mio parere, essere vigili e fare pressioni sui singoli Governi affinchè sia data la priorità, per i primi lotti di vaccini, alle persone vulnerabili e ai lavoratori in prima linea ed essenziali, come ha deliberato il Comitato esecutivo della Ces, il 9 e 10 dicembre scorsi. La Ces, che segue con molta attenzione la campagna di vaccinazione, chiede, inoltre, alla Commissione europea di verificare che questi criteri siano pienamente rispettati e di raccomandare agli Stati membri di garantire che tutte le strutture sanitarie, gli ospedali e le case di cura siano totalmente sicure e protette per i pazienti e il personale.
Come Ferpa, noi ci stiamo impegnando, e ci siamo impegnati negli ultimi mesi, all’interno della Ces per ottenere un forte coordinamento europeo, per avere più forza e indirizzi comuni sulle modalità di vaccinazione di milioni di cittadini europei, in modo da tutelarli al meglio e per tutelare in particolare le persone anziane e sconfiggere la pandemia, che ha causato tanti morti ed enormi danni alle economie di tutti i Paesi.
Vi invito, pertanto, a comunicarci eventuali disfunzioni nelle campagne di vaccinazione dei vostri Paesi, così da poter rendere ancora più efficace la nostra azione comune insieme alla Ces.

Cordiali saluti   Agostino Siciliano”