‘Recidiva zero, studio, formazione e lavoro in carcere’: la Segretaria nazionale Uilp Livia Piersanti ha partecipato, martedì 16 aprile, alla giornata di lavoro dal titolo ‘Recidiva zero, studio, formazione e lavoro in carcere’ che si è svolta presso il CNEL. Un evento che ha visto coinvolte politica, istituzioni, parti sociali e Terzo Settore per discutere del tema dell’educazione, della formazione e del lavoro in carcere.

La giornata di lavoro ha inteso dare compiuta attuazione all’accordo interistituzionale sottoscritto il 13 giugno 2023 tra Ministero della Giustizia e CNEL e ha costituito il primo step operativo per definire proposte, anche legislative, ed approntare soluzioni rispetto alle diverse implicazioni e criticità rilevate, a vari livelli, dal lavoro preparatorio svolto nei mesi precedenti.

L’obiettivo prioritario è valorizzare esperienze, competenze e modelli di intervento esistenti, immettendoli in un processo di governance multilivello.

Piersanti ha seguito i lavori della plenaria e ha partecipato, in raccordo con la Uil e con l’Ital, al gruppo di lavoro pomeridiano Studio, istruzione e cultura.

Recidiva Zero, un investimento per la società

“Questo progetto -ha dichiarato Piersanti- può concretizzarsi in un vero investimento per l’intera società. I dati pubblicizzati dal Cnel in occasione della prima presentazione del progetto evidenziano che le recidive tra i detenuti che hanno avuto la possibilità di un inserimento professionale sono quasi nulle, pari al 2%, contro una media del 70% per chi non ha avuto questa possibilità.

Credo inoltre abbia anche il merito di far conoscere e condividere le tante buone pratiche che esistono anche in questo campo, grazie all’impegno di tanti soggetti istituzionali e di tanti direttori degli istituti penitenziari, ma che sono poco conosciuti. E metterle a sistema. Ha anche il merito di valorizzare la collaborazione tra istituzioni, parti sociali, terzo settore.

Istruzione e cultura sono importanti strumenti di prevenzione delle attività criminali e dell’emarginazione sociale, di riscatto e di riduzione della recidiva. Sono strettamente correlati al tema del lavoro, che è un potente strumento di integrazione sociale, come peraltro sosteniamo da sempre come Uil. C’è una stretta correlazione tra assenza di lavoro o presenza di un lavoro instabile, malpagato, irregolare e possibilità di commettere un crimine o di avere una recidiva.

Educazione e studio hanno anche il valore aggiunto di richiedere una scelta da parte delle persone detenute che in questo percorso educativo si mettono alla prova. Detenuti portatori di doveri, ma anche di diritti, tra cui il diritto all’istruzione. Detenuti ai quali si riconosce rispetto e dignità.

Lo svolgimento di attività educative e di studio all’interno delle carceri può inoltre migliorare la qualità della vita delle persone detenute e la riduzione del numero dei suicidi, che è purtroppo elevato. E può migliorare parallelamente anche la qualità della vita delle persone che lavorano nelle carceri e in particolare della polizia carceraria.”

Recidiva Zero, leggi QUI il documento introduttivo del Cnel.