Il tavolo di confronto con il Governo, riguardante i temi della crescita e dell’equità, ha permesso di definire le posizioni dell’Esecutivo sull’insieme delle questioni sollevate dalla nostra piattaforma ed in particolare sugli aspetti legati a:

• Previdenza

• Ammortizzatori sociali

• Mercato del lavoro

• Competitività

• Giovani

• Donne

Su questi temi il Governo ha presentato una serie di proposte sulle quali diamo la nostra valutazione.

PREVIDENZA

In materia previdenziale l’Esecutivo ha confermato l’impegno a stanziare 1,3 miliardi delle risorse disponibili per finanziare i provvedimenti di rivalutazione delle pensioni in essere.

Il Governo intende così procedere ad aumentare le pensioni dei lavoratori dipendenti ed autonomi, partendo da quelle più basse e tenendo conto dei contributi versati. La UIL, considerando l’erosione del potere d’acquisto subita da tutti i trattamenti pensionistici, apprezza questi primi interventi, peraltro recepiti in un decreto definito in occasione della presentazione del DPEF. La UIL ritiene che si debba procedere ad un aumento di tutte le pensioni in essere, a partire da quelle più basse e frutto di contributi versati.

Per quanto riguarda le pensioni in essere la UIL ha inoltre chiesto al Governo di prevedere la perequazione automatica al 100% per tutti i trattamenti pensionistici. Sempre in ambito previdenziale, la UIL ha ribadito la necessità di superare lo “scalone” introdotto dalla 243/04 e che dal 2008 innalza l’età minima pensionabile da 57 a 60 anni. Per superarlo, la UIL ha proposto l’introduzione di un sistema, basato sulla flessibilità, di incentivi alla permanenza al lavoro che mantenga il principio della libertà e della volontarietà nella scelta del lavoratore. Non tutti i lavori infatti sono uguali ed è per questo che il sistema deve rimanere flessibile e incentrato sulla volontarietà. Già oggi, tra l’altro, la media effettiva di pensionamento è di 60,3 anni.

La UIL ha inoltre ribadito la necessità di congelare la revisione dei coefficienti di trasformazione proposta dal Nucleo di Valutazione della spesa previdenziale. Un’applicazione drastica di tale revisione rischierebbe di configurarsi infatti come una vera e propria spoliazione previdenziale dei giovani di oggi e, quindi, dei pensionati di domani. La UIL ha chiesto quindi il congelamento di tale provvedimento e un’ulteriore verifica delle ipotesi che sono alla base del calcolo dei coefficienti (crescita prevista del PIL e dinamiche demografiche previste) e della frequenza temporale della revisione degli stessi nell’ambito di una commissione appositamente istituita che preveda la partecipazione anche di esponenti individuati dalle parti sociali.

AMMORTIZZATORI SOCIALI

Sul tema del rafforzamento degli ammortizzatori sociali viene proposto dall’Esecutivo un pacchetto di interventi immediati. Il Governo procede ad uno stanziamento di una quota dell’extra gettito pari a 700 milioni di euro, dei quali 600 per i trattamenti diretti e per i contributi figurativi (di cui 300 per i giovani) e 100 milioni per le politiche attive del lavoro con particolare riferimento ai giovani. In tal modo si intende procedere al miglioramento dell’indennità ordinaria di disoccupazione, passando ad un tasso di sostituzione per i primi sei mesi del 60% rispetto all’attuale 50%. Verrà inoltre aumentata l’indennità di disoccupazione a requisiti ridotti e la copertura previdenziale mediante il riconoscimento di contributi figurativi. Per la UIL queste prime misure rappresentano un passo importante che va verso un adeguamento degli ammortizzatori sociali alla realtà attuale.

Le modificazioni intervenute su un mercato del lavoro sempre più soggetto alla mobilità e all’atomizzazione dei rapporti di lavoro, rendono infatti opportuna una revisione globale degli strumenti di tutela per quanto riguarda il reddito ma anche per quanto riguarda l’aspetto previdenziale.

MERCATO DEL LAVORO

Gli interventi proposti dal Governo in materia di mercato del lavoro mirano ad accrescere l’occupazione, a combattere la precarietà e a governare la buona flessibilità.

Per la UIL occorre intensificare l’impegno di lotta alla precarietà, recuperando il senso vero degli elementi di flessibilità introdotti al fine di rendere più agile l’entrata nel mercato del lavoro e non di basare l’intero percorso lavorativo su una precarietà occupazionale e, conseguentemente, di vita. Il lavoro a tempo indeterminato deve tornare ad essere la forma naturale del rapporto di lavoro e le altre tipologie contrattuali devono costituire un’opportunità nella fase iniziale di carriera, per un ingresso più agevole e per un periodo di formazione al lavoro regolato. Decisiva è poi per la UIL la sfida della lotta al lavoro irregolare. Per questo ci auguriamo che il Governo persegua con decisione quest’obiettivo.

La lotta al lavoro nero deve dotarsi di strumenti ispettivi e normativi più adeguati. Strumenti che vanno però accompagnati a politiche occupazionali strutturali che siano in linea con gli obiettivi che l’Europa tutta si è data a Lisbona, per promuovere un’occupazione non solo più stabile ma anche di maggior qualità.

COMPETITIVITA’

Sul versante del miglioramento della competitività del sistema imprenditoriale, il Governo intende procedere ad un’ulteriore riduzione del costo del lavoro delle imprese legata alla contrattazione di secondo livello per accrescere il salario di produttività e l’utilizzo di nuove forme di orario di lavoro. Gli incentivi illustrati mirano sostanzialmente a favorire l’estensione del part-time lungo e i congedi parentali. Sugli straordinari la proposta consiste invece nell’omogeneizzare al 5% le maggiorazioni contributive tra i diversi settori.

Il Governo si impegna inoltre a varare misure che salvaguardino la posizione contributiva dei lavoratori attraverso la pensionabilità degli aumenti. Più in particolare, relativamente ai premi di risultato la proposta è quella di innalzare la soglia del 3% della retribuzione su cui agisce la decontribuzione, per quelle aziende che stipulano accordi sui premi di risultato, introducendo una misura per rendere pensionabile tale percentuale con un contributo alle aziende stesse. Pur apprezzando l’introduzione di un meccanismo di pensionabilità, va sottolineato che per la parte dei contributi relativi ai lavoratori (il 9%) essa resta a carico del lavoratore stesso e la misura è inoltre soggetta ad un tetto di spesa alquanto limitato. In ogni caso tale provvedimento non porta alcun beneficio immediato e diretto al lavoratore.

Per questo la UIL ha ribadito la proposta di una tassazione separata del premio di risultato del 12,5%, analogamente a quanto avviene per le rendite finanziarie. Su questa specifica proposta il Governo non ci ha però ancora fornito una risposta. GIOVANI Gli interventi proposti dal Governo in favore dei giovani si articolano in due direzioni principali:

• Rafforzamento dei diritti previdenziali

• miglioramento di redditi ed occupazione Sotto l’aspetto previdenziale

L’esecutivo intende procedere verso la facilitazione delle possibilità di cumulo di tutti periodi di contribuzione versati in qualsiasi Fondo di previdenza obbligatoria. Per quanto concerne invece il miglioramento dei redditi e dell’occupazione, il Governo propone di istituire Fondi di rotazione in grado di facilitare l’accesso al credito. Ulteriori provvedimenti sono stati infine pensati per agevolare il riscatto dei periodi di laurea e per il riconoscimento della contribuzione figurativa piena sui periodi coperti da disoccupazione.

La UIL ritiene fondamentale perseguire con decisione questi obiettivi. In un sistema contributivo che lega a doppio filo i contributi versati con la prestazione pensionistica, va infatti favorita in ogni modo la contribuzione dei giovani che sono soggetti alla mobilità e alla flessibilità di un mercato del lavoro profondamente modificato dal ‘95 ad oggi.

DONNE Per quanto riguarda le politiche rivolte alle donne, il Governo si propone di completare gli interventi già avviati con la Finanziaria 2007 – come la maggiore riduzione del cuneo fiscale per le assunzioni di donne nelle aziende del Mezzogiorno – con misure volte a favorirne l’integrazione nel mercato del lavoro. Tenuto conto dei dati a disposizione che dimostrano come sia ancora presente una forte differenziazione tra i livelli di occupazione degli uomini e quelli delle donne, la UIL considera favorevolmente la volontà di intervenire in tale direzione riassorbendo progressivamente il differenziale esistente e promuovendo l’occupazione femminile. Per facilitare l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro, la UIL ritiene indispensabile il rafforzamento degli strumenti di flessibilità dell’orario di lavoro e una migliore conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi familiari e valuta inoltre positivamente l’investimento che il Governo intende fare a sostegno della formazione rivolta alle donne.

CONCLUSIONI

In conclusione, la UIL apprezza la decisione del Governo di emanare un decreto che recepisce, in materia di ammortizzatori sociali e di aumento delle pensioni in essere, i risultati raggiunti al tavolo in occasione della trattativa. La UIL giudica, invece, negativamente l’irrigidimento del Governo che ha impedito la prosecuzione del confronto sul tema dei coefficienti e del superamento dello “scalone”. In particolare, la UIL ritiene che, sulle pensioni, l’unico accordo possibile, utile per i lavoratori e per il Paese, debba tenere conto del fatto che le persone non sono tutte uguali e debba essere fondato, dunque, sui principi della flessibilità, della libertà e degli incentivi. Così come la UIL giudica indispensabile la detassazione degli aumenti contrattuali basati sulla produttività. Non si può puntare allo sviluppo e all’equità se non si mettono in campo soluzioni che stimolino la crescita della produttività e che facciano crescere il reddito dei lavoratori dipendenti. Da questo punto di vista, la detassazione degli aumenti contrattuali è per la UIL un obiettivo decisivo.