Enna, 7 ottobre 2015: i sindacati dei pensionati chiedono incontro con il Comune per discutere dell’assistenza domiciliare agli anziani.

“Gli ultrassessantacinquenni, ad Enna (come nel resto dell’Europa), sono il 30% circa della popolazione residente. ln pratica circa 8.000.” inizia così il documento firmato dalle segreterie locali di Spi CGIL, Fnp CISL Uil Pensionati inviato all’amministrazione del Comune di Enna. Oggetto della richiesta l’apertura di un confronto sul tema dell’assistenza domiciliare agli anziani.

“Calcolando una pensione media pro capite di 650,00 euro, essi portano, mensilmente, alla città di Enna circa 5 milioni e 200 mila euro” si legge nel documento “Con questi soldi vengono pagate le tasse, vengono pagate le bollette di acqua, luce, gas, viene fatta la spesa, viene alimentato l’artigianato (muratori, idraulici, falegnami…), viene fatta la “cassa integrazione” alle famiglie di figli e nipoti spesso in continue gravi difficoltà economiche. Gli anziani, infine svolgono azione di baby sitteraggio e di badanti. La considerazione verso gli anziani, messa in campo dalle precedenti amministrazioni è vicina allo zero. Secondo noi gli anziani sono stati considerati un peso e non una risorsa e sono state necessarie battaglie continue per ottenere qualche decente assistenza domiciliare. Il ritornello, molto labile, è stato sempre il solito: non ci sono soldi.

L’affermazione vacilla notevolmente poiché, sia con i fondi del bilancio comunale, sia con i fondi dell’unione europea (PAC), sia con i fondi della 328 (piani di zona), vi sono stati e vi sono, ampi margini economici per assicurare una dignitosa assistenza domiciliare a chi tanto dà alla comunità ennese. In proposito, si osservi la tabella seguente.

Prospetto del costo annuale dell’Assistenza Domiciliare agli anziani.

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Dalla durata annuale sono state sottratte 4 settimane per le ferie, 2 settimane in occasione del Natale, 1 settimana per la Pasqua, con il risultato di 44 settimane di erogazione effettiva. Le ore settimanali sono mediamente 3, quale risultato della modulazione del servizio a seconda delle oggettive necessità di ogni anziano.

Se si ipotizza che dai fondi PAC, sono utilizzabili circa 330.000 Euro, l’impegno finanziario del Comune risulta essere molto esiguo e cioè di circa €. 132,000,00.

Entrando nel particolare:

  1. Bisognerà assicurare l’assistenza domiciliare in parola a non meno di 177 utenti (e non a circa 50 come in atto è) che era il numero di anziani che ne godevano prima della utilizzazione dei fondi del PAC (Piano di Azione e Coesione).
  2. L’assistenza domiciliare dovrà essere erogata per tutto l’anno e non a spizzichi e bocconi come avvenuto fino ad ora poiché esistono i fondi sufficienti per assicurarla.
  3. Bisognerà prevedere lo stanziamento del comune in modo strutturale nei vari bilanci preventivi.
  4. Bisogna riportare, la soglia di ingresso (se si riterrà di averne una, dato che in altri comuni non esiste) a 9.000,00 euro di ISEE senza mettere in essere, nuovamente, bandi pazzeschi con logiche inquisitorie e decimatorie dell’accesso degli anziani.
  5. E’ indispensabile salvaguardare l’occupazione degli operatori in servizio da circa 26 anni senza la tecnica dello spezzettamento del lavoro che serve solamente a creare clientela elettorale.
  6. Vorremmo conoscere il testo della convenzione o capitolato d’oneri tra il comune e le cooperative erogatrici del servizio
  7. Bisognerà prevedere, se necessario, una compartecipazione degli anziani secondo il principio di progressività in relazione al reddito.

Ultima questione: i fondi europei del Piano Azione e Coesione (PAC). Come, sicuramente sapranno, l’Unione Europea ha stanziato, per un triennio, somme considerevoli per l’Assistenza domiciliare agli anziani e per l’infanzia da zero tre anni. Somme che sono accreditate ai distretti socio sanitari.

In merito ricordiamo che, nonostante gli scriventi sindacati siano parte attiva dei percorsi del PAC sia a livello nazionale che regionale, vi è scarsissima attenzione verso di loro da parte di Enna, comune capofila e capoluogo di provincia.

In molte realtà noi contribuiamo alla elaborazione dei progetti, alla loro attuazione e alle verifiche. Ad Enna la ns. presenza viene liquidata come atto dovuto, viene confusa con il gruppo piano di zona, serve a prendere atto di decisioni già assunte.

In proposito l’Assessorato Regionale competente ha diramato precise disposizioni circa il coinvolgimento dei sindacati (peraltro previsto dalle linee guida infanzia e anziani) e per la costituzione di un tavolo permanente di lavoro ancora da istituire, per il quale, fin da ora, si segnalano i seguenti nominativi: Filippo Manuella, Enzo Canu, Sigfrido Fadda.

Intanto, sul PAC, in parola, vorremmo conoscere e poter fornire il ns. contributo sulla seconda annualità e conoscere le criticità e i problemi sorti a seguito del lavoro fin qui svolto.

Chiediamo, conseguentemente, un incontro, da concordare, per potere discutere di queste e di altre questioni relative al pianeta anziani.

Si coglie l’occasione per porgere distinti saluti. Spi CGIL Fnp CISL Uil Pensionati
(Sigfrido Fadda) (Enzo Canu) (Filippo Manuella)