Il contributo del Terzo Settore al benessere degli anziani: il 10 luglio a Bari, si è svolto il convegno ” ̀ , ”.

Iniziativa fortemente voluta dalla UIL Pensionati Puglia con il supporto della Rete Associativa ADA ed il Forum Terzo Settore Puglia, alla luce dell’approvazione della nuova legge regionale sul Terzo Settore dello scorso 30 giugno, un nuovo strumento normativo e innovativo che riguarda proprio le disposizioni in materia di attività del Terzo settore; un Terzo settore che può avere un ruolo fondamentale nella vita degli over 65 e che con la legge regionale è stato di fatto legittimato nelle politiche di welfare che riguardano le persone anziane.

All’Evento, introdotto dalla Segretaria Generale della UIL Pensionati Puglia, Tiziana Carella e moderato dal Presidente ADA con Puglia, Pasquale Luigi Diviggiano, sono intervenuti Antonio Derinaldis, Portavoce Nazionale Rete Associativa ADA; Vito Intino, Coordinatore area legislativa Forum Terzo Settore; Ruggiero Mennea, Delegato al Welfare per la Regione Puglia; Valentina Romano, Direttrice Dipartimento Welfare Regione Puglia.

Le conclusioni sono state affidate al Segretario Organizzativo della Uil Pensionati Nazionale, Pasquale Lucia.

Il contributo del Terzo Settore: l’obiettivo è il benessere delle persone pensionate

Quello che si dovrebbe fare, è emerso dalla discussione, è dare la possibilità agli anziani di vivere un invecchiamento attivo che consenta non soltanto di sentirsi ancora partecipi ed importanti per la società, ma anche di allungare l’aspettativa di vita, ovviamente nei limiti del possibile.

Ripensare il complesso sistema del welfare, mettendo gli over 65 al centro di una nuova comunità sociale che possa puntare al benessere della persona anziana. Soprattutto in virtù di due importanti ed incontestabili fattori: il primo, la conclamata denatalità che fa dell’Italia il Paese europeo che vanta l’età mediana più alta, di 48,4 anni nel 2023. Questo dato significa che la popolazione italiana è divisa tra 29 milioni di persone che hanno meno di 48,4 anni e gli altri 29 milioni che ne hanno di più. Poi c’è il dato pugliese, altrettanto preoccupante: col 24,7 % di over 65, vuol dire che un residente su quattro è da considerarsi “anziano”.

L’obiettivo è il benessere dei pensionati. In Puglia l’anziano non può e non deve essere solo una persona che ha bisogno di cure e assistenza sociosanitaria, ma deve poter avere anche un ruolo attivo grazie a strumenti nuovi e luoghi di aggregazione.

Il confronto ha in qualche modo sancito che dalle parole si deve ora passare ai fatti attraverso una scelta che sia politica e subito dopo operativa. Quindi, co-programmazione e co-progettazione diventano di fatto una sorta di “ponte” sul futuro immediato. A patto che interagiscano ovviamente anche le istituzioni, a livello regionale come a livello locale.