Popolazione più anziana e povera, serve una strategia concreta in Basilicata: «Mentre a Torino e più in generale alle città e alle regioni del Nord, vengono attribuiti meriti legati alla convivenza inclusiva tra tutte le età, la Basilicata da terra di migrazione giovanile rischia di diventare terra di abbandono totale e definitivo, anche da parte delle generazioni anziane. Sono sempre di più infatti i genitori che decidono di seguire i figli all’estero o in altre realtà d‘Italia, per ragioni pratiche ma soprattutto in assenza di servizi adeguati alla terza età».

A sottolinearlo è il segretario regionale della Uil Pensionati di Basilicata, Carmine Vaccaro che punta i riflettori sull’invecchiamento della popolazione, sulla carenza di servizi e sulle buone pratiche a cui la Basilicata potrebbe ispirarsi.

«Su iniziativa dell’Ocse – dichiara il segretario – a Torino è stato avviato il progetto destinato ai Comuni dal titolo Coabitazioni giovanili solidali. Si tratta di un piano che punta a creare comunità di coabitazione per under 30. Questi ultimiin cambio di un affitto con canone ridotto, si dedicano al supporto di residenti anziani per 10 ore a settimana. Una risposta efficace alle esigenze abitative dei giovani, sottolinea il report dell‘Ocse, nel quadro di città che devono rispondere sempre più all’invecchiamento demografico. Una soluzione che va di pari passo con le nostre proposte – continua Vaccaro – quella di istituire un Servizio civile destinato alla popolazione under 65, per garantire loro una piccola entrata aggiuntiva alla pensione, ma anche per renderli partecipi del benessere collettivo. Ancorail progetto di co-housing che avanziamo ormai da tempo, coabitazione di più anziani riuniti sotto lo stesso tetto, supportati da giovani professionisti».

Popolazione in Basilicata più anziana rispetto al resto del Paese

«In Basilicata – dice Vaccaro – secondo il recente censimento dell’Istat la popolazione presenta una struttura per età più anziana rispetto al resto del Paese, aumentando dell‘1% la quota di 90enni e soprattutto di centenari (215 sui 21mila in tutta Italia). L’età media, in crescita è di 47,3 anni, contro i 46,6 anni della media nazionale. Aumenta inoltre l’indice di vecchiaia e  quello di dipendenza degli anziani. Una fotografia che fa il paio con l’emigrazione giovanile e con la carenza di servizi adeguati. Basti guardare alla sanità che non garantisce un sistema di accesso immediato alle cure. Con ritardi nella erogazione delle prestazioni che in alcuni casi rischiano di compromettere la salute del paziente.

C’è poi il tema dell’assistenza agli anziani con le Case di riposo, una novantina in totale, in costante affanno tra rincari dei prezzi e garanzia di diritti ai lavoratori. Ci sono poi gli anziani poveri, circa 33mila, con una pensione di 500 euro che non consente loro di potersi permettere neppure le cure private, visti i tempi biblici per le prestazioni pubbliche. Davanti a questa realtà complessa – evidenzia il segretario della UilP- occorre una puntuale strategia sociale, una visione politica prospettica che intervenga nello specifico sulle criticità vissute dalla popolazione guardando al futuro.

Di qui l’idea di un sostegno concreto integrativo per i pensionati poveri. Da espletare sotto forma di Servizio civile, a fronte di una persona autosufficiente e in salute, o di aiuto pubblico. La collaborazione tra anziani-giovani poi, finalizzata ad ottenere canoni di locazione dimezzati a fronte di aiuto concreto, potrebbe passare attraverso una convenzione con l’università e l’Azienda per il diritto allo studio universitario. Sono idee che lasciano il tempo che trovano, in assenza di un tavolo di confronto con le istituzioni, tavolo – conclude Vaccaro – che invochiamo ormai da tempo».