Violenza contro le donne: la direttiva Europea. Nel video di oggi, la Segretaria nazionale Uilp Livia Piersanti ci parla della Direttiva europea contro la violenza maschile sulle donne, approvata il 7 maggio scorso.

Questa Direttiva adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea e frutto di un lungo e travagliato iter, fornisce un quadro giuridico generale con l’obiettivo di prevenire e combattere in tutta l’Unione la violenza contro le donne e la violenza domestica, che, come si ribadisce nel preambolo, costituiscono una violazione dei diritti fondamentali sanciti dalla Carta europea e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Si tratta del primo strumento giuridico adottato a livello UE per combattere in modo specifico queste forme di violenza contro le donne, che, come si evidenzia ancora nel preambolo, sono una manifestazione persistente della discriminazione strutturale nei confronti delle donne.

Violenza contro le donne: riconoscimento come reati specifici

La Direttiva riconosce come reati specifici:

  • • le mutilazioni genitali femminili,
  • • il matrimonio forzato, anche all’estero,
  • • la condivisione non consensuale di materiale intimo, anche manipolato,
  • • lo stalking e le molestie online,
  • • l’incitamento alla violenza e all’odio online.

 

Introduce poi una serie di circostanze aggravanti (che comportano pene più severe), tra l’altro in caso di:

  • esercizio ripetuto della violenza,
  • • reiterazione del reato,
  • •violenza nei confronti di persone vulnerabili o di minori,
  • •violenza nei confronti di un coniuge o partner, o di un ex coniuge o ex partner,
  •  violenza commessa da un familiare o altra persona convivente con la vittima,
  • •violenza commessa in presenza di un minore,
  •  crimini contro personaggi pubblici, giornalisti o difensori dei diritti umani,
  • intenzione di punire le vittime per il loro genere, orientamento sessuale, colore della
  • pelle, religione, origine sociale o convinzioni politiche,
  •  intenzione di punire le vittime per il desiderio di mantenere o ristabilire ‘l’onore’.