Redditometro: in questi giorni se n’è parlato molto. Ma forse non tutti sanno esattamente cosa sia. Il redditometro era uno strumento utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per valutare la congruità tra il reddito dichiarato dai contribuenti e il loro tenore di vita. Ecco i passaggi principali per capire come funzionava il redditometro:
- Raccolta dati: L’Agenzia delle Entrate raccoglieva dati sui contribuenti da diverse fonti, inclusi i beni posseduti le spese sostenute, e altre informazioni economiche.
- Determinazione del reddito presunto: Sulla base dei dati raccolti, l’Agenzia calcolava un reddito presunto, utilizzando una serie di indicatori di spesa e di patrimonio che riflettevano il tenore di vita del contribuente.
- Confronto con il reddito dichiarato: Il reddito presunto veniva confrontato con il reddito effettivamente dichiarato dal contribuente nella sua dichiarazione dei redditi.
- Scostamento significativo: Se c’era una differenza significativa tra il reddito presunto e quello dichiarato (superiore al 20-25%), l’Agenzia delle Entrate poteva avviare un accertamento fiscale.
- Accertamento e difesa: In caso di accertamento, il contribuente aveva la possibilità di giustificare la differenza dimostrando la provenienza legittima delle risorse non dichiarate.
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Per la Uil, è necessario eseguire controlli più strutturati soprattutto sui contribuenti obbligati alla tenuta delle scritture contabili: situazioni in cui, purtroppo, è più probabile che si verifichino evasione ed elusione. La Uil e la Uilp sono da sempre convinti che serva un vero contrasto all’evasione e all’elusione fiscale e contributiva, che sono i principali mali di questo Paese.