Riprenderà a spron battuto, alla fine del mese di agosto, il confronto tra il Governo e Cgil, Cisl, Uil su pensioni e lavoro. È questo l’esito dell’incontro odierno che è servito a definire i temi e i tempi della trattativa che, nelle intenzioni delle parti, dovrebbe approdare a una conclusione entro il mese di settembre. “C’è la necessità di fare presto – ha sottolineato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo – sia perché dovremo fare i conti con la legge di bilancio sia perché questa legislatura termina il prossimo mese di febbraio. Non abbiamo molto tempo e abbiamo chiesto di procedere a ritmi serrati”.
Governo e Sindacati hanno deciso di proseguire il confronto dividendo i tanti argomenti sul tavolo in cinque gruppi di lavoro. I prossimi appuntamenti ci saranno il 30 agosto sulla previdenza, il 31 agosto sul lavoro e il 7 settembre sulle pensioni in essere.
“Successivamente – ha precisato Barbagallo – si parlerà anche di governance dell’Inps e di rappresentanza e rappresentatività. Noi, poi, abbiamo un’esigenza prioritaria: separare la previdenza dall’assistenza. Si affronterà anche questo tema, perché solo in tale modo sarà possibile dimostrare che il peso del sistema pensionistico è appena dell’11,9%, al di sotto della media europea”.
La Uil, inoltre, insieme alla Uil pensionati, chiede che sia utilizzato un diverso indice per la rivalutazione delle pensioni in essere, maggiormente rappresentativo della struttura dei consumi dei pensionati e, ancora, di recuperare parte della mancata indicizzazione ai fini della rivalutazione una tantum del montante nel 2019.
“Centrale in questa trattativa – ha ricordato il leader della Uil – sarà la questione dei giovani e delle donne dedite al lavoro di cura: a loro bisognerà garantire pensioni dignitose e a a questo scopo serve un’adeguata strumentazione. Deve essere chiaro, tuttavia, che l’eventuale decontribuzione va coperta dalla fiscalità generale”.
Il secondo pilastro del confronto è quello del lavoro. “Bisognerà intervenire anche sulle politiche attive e passive del lavoro per garantire gli ammortizzatori e stabilizzare i lavoratori”.
“Sull’insieme delle questioni enunciate – ha concluso Barbagallo – c’e l’impegno di tutti, ma nel merito dovremo discutere molto, perché si tratta di intervenire su problematiche che riguardano le parti più deboli del Paese. Le materie sono delicate e saranno necessarie risorse adeguate che cercheremo di quantificare in vista della imminente legge di bilancio. I risultati e i giudizi dipenderanno, ovviamente dal prosieguo della discussione”.