“L’azienda di Area vasta Toscana Sud Est continua a eludere il confronto sindacale di merito con le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil e dei sindacati dei pensionati Fnp, Spi e Uilp. Lo avevamo già detto nei mesi scorsi, e abbiamo atteso pazientemente un cambio di marcia che però non è arrivato.” E’ quanto si legge nel Comunicato Stampa unitario diffuso da Cgil Cisl Uil Toscana e dai sindacati dei pensionati di Spi, Fnp, Uilp che denunciano l’atteggiamento elusivo della Asl Toscana sud est.

“Il confronto” continua la nota “è stato riaperto nel mese di Marzo ed è poi ripreso dopo cento giorni di vacatio nel mese di Giugno, ma da parte della direzione generale della Asl Toscana Sud Est sono state fornite solo alcune parziali risposte agli interrogativi, mentre manca tutta la documentazione da Noi richiesta.

Di fronte a questo livello di confronto di Cgil, Cisl e Uil insieme ai Pensionati di Fnp, Spi e Uilp hanno deciso di passare ai fatti. A cominciare da una prossima conferenza stampa e, a seguire, con la convocazione di attivi confederali e assemblee pubbliche sui territori. Obiettivo dichiarato: coinvolgere, informare e mobilitare i cittadini, non solo pensionati, che sono gli utenti di un servizio essenziale come la Sanità. Che per quanto ci riguarda deve restare pubblica. Un simile stile di relazioni sindacali non può funzionare. Perché si tratta di una modalità defatigante e inconcludente che come organizzazioni sindacali non riteniamo né ulteriormente praticabile, né sopportabile. Al pari dei contenuti del confronto.

In questo momento, d’altra parte, la sanità pubblica è esclusivamente proiettata sulla nuova riforma regionale che prevede la costituzione dell’azienda unica nell’Area vasta Sud Est, comprendente le provincie di Arezzo, Siena e Grosseto.

Dal punto di vista del metodo siamo convinti serva un approccio del tutto diverso, partendo da un’interlocuzione costruttiva con le organizzazioni sindacali, soprattutto su territori come quello grossetano che già sono periferici, e vorremmo evitare che diventassero ulteriormente marginalizzati e penalizzati. Dal punto di vista politico, poi, rifiutiamo la logica dei due tempi: si parla della nuova Legge e della sua applicazione, e ci si dimentica che una parte importante della passata progettazione non è ancora stata attuata. Ci riferiamo all’applicazione della delibera 1235/2013, soprattutto rispetto all’attivazione delle case della salute, a liste di attesa, cure odontoiatriche, sanità territoriale, cure intermedie e altro, che, soprattutto in un territorio come quello grossetano, rappresentano il dovuto e necessario raccordo tra cura ospedaliera e presa in carico sul territorio.

Constatiamo che sono stati tagliati i posti letto, ma non sono state attuate le dovute compensazioni previste dalla normativa concordata. Tutte cose sulle quali registriamo il silenzio.”